Cambia la legge sul doppio cognome: cosa prevede il ddl presentato al Senato

È iniziato il 15 febbraio l’iter parlamentare per l’approvazione della legge sul doppio cognome. La Commissione giustizia al Senato ha avviato l’esame dei cinque ddl da riunire in un testo unico. L’obiettivo del legislatore è rispettare la parità di genere e superare lo squilibrio dell’attuale normativa, secondo cui è soltanto l’uomo ad avere la possibilità di attribuire il proprio cognome ai figli della coppia.

Cosa prevede la legge sul doppio cognome

La Corte costituzionale ha bollato la norma corrente, prevista dall’articolo 262 del Codice civile, come “il retaggio di una concezione patriarcale della famiglia”. In una pronuncia dell’11 febbraio 2021, i giudici della Consulta hanno sottolineato che l’attuale disciplina è fonte di “squilibrio” e “disparità tra i genitori” e sacrifica il “diritto all’identità del minore”.

Con la nuova legge, la scelta del cognome materno o paterno, o di entrambi, sarà libera. L’ordine sarà stabilito dai genitori: in caso di mancato accordo tra padre e madre, si seguirà l’ordine alfabetico. Al secondogenito verrebbe inoltre attribuito lo stesso cognome – materno, paterno o doppio – scelto per il primo. Quando il figlio o la figlia diventerà genitore, potrà scegliere liberamente quale cognome dare ai propri figli.

Una donna all’ufficio anagrafe

Il cognome della madre ai figli diventa realtà

Attualmente in Italia, con un lungo iter, esiste soltanto la possibilità di aggiungere il cognome materno. Non è previsto il doppio cognome alla nascita o il solo cognome materno. La nuova legge non è retroattiva (ma si può dare il doppio cognome ai figli adottivi o a quelli nati fuori dal matrimonio in caso di riconoscimento) e vuole adeguare la normativa alle diverse realtà europee.

Il provvedimento è sostenuto da una maggioranza trasversale in Parlamento. Il relatore in Commissione è Francesco Urraro della Lega. La proposta di sintesi è in una fase iniziale, ma si punta a tempi rapidi per l’approvazione. Lo step iniziale è fissato al 4 marzo con il primo ciclo di audizioni. Il proposito è far arrivare il testo unico in Aula entro l’estate e approvare la legge entro la fine della legislatura.

Doppio cognome, Italia si adegua al resto d’Europa

“Che una coppia possa decidere se dare ai propri figli il cognome della madre o del padre in modo egualitario è un atto di piena civiltà e di riconoscimento del valore paritario delle donne e degli uomini del nostro Paese, anche nelle politiche familiari”, scrive sui social la Ministra per le pari opportunità e la famiglia, la renziana Elena Bonetti.

“Una battaglia di civiltà”, le fa eco Laura Garavini. La senatrice di Italia Viva porta avanti la proposta del doppio cognome dal 2014 con un disegno di legge a suo nome, arenato in Senato dopo l’approvazione alla Camera nella scorsa legislatura.

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