Non smette di sollevare commenti e polemiche la “missione di pace” (così l’ha definita il diretto interessato) intrapresa da Matteo Salvini lo scorso 8 marzo. Il segretario della Lega pensava di trovare un contesto a lui amico in Polonia, nel viaggio che lo ha portato nella località di Przemysl, villaggio divenuto fulcro delle attenzioni di tutto il mondo per via dell’immane compito di accoglienza verso i rifugiati che scappano dalla guerra in corso in Ucraina.
Le speranze del capo del Carroccio erano fondate sul fatto che ad accoglierlo ci fosse il primo cittadino del Paese, il sindaco Wojciech Bakun, esponente polacco del partito di estrema destra Kukiz 15, fazione che milita nello stesso gruppo della Lega al Parlamento europeo. Ma – come tutti sanno visto il clamore suscitati dall’episodio – per Matteo Salvini non è andata esattamente come da lui auspicato.
In un’intervista rilasciata al settimanale TPI diretto da Giulio Gambino e Luca Telese, il sindaco di Przemysl è tornato sull’accaduto, confessando alcune rivelazioni che ad oggi non erano ancora uscite sui giornali e sui media internazionali: “La mia intenzione non era assolutamente quella di colpire l’Italia, paese che tutti noi in Polonia amiamo e che da sempre ospita decine di migliaia di nostri connazionali fuggiti durante i periodi più bui della nostra storia”.
“Tra le nostre patrie c’è un legame indissolubile che non potrà mai spezzarsi” specifica il primo cittadine sulle pagine dell’edizione odierna di TPI, aggiungendo però che “lo scopo del nostro gesto era quello di colpire Matteo Salvini in quanto immagine di un politico opportunista“.
Wojciech Bakun dice che il segretario leghista era stato avvisato fin dal primo momento che “non lo avrei accolto al palazzo del comune“, ma lui ha preferito confermare il viaggio e rischiare lo scontro con il primo cittadino, cosa che si è puntualmente verificata.
Sul fronte dell’emergenza profughi, i dati Onu mostrano come oltre 2,5 milioni di persone provenienti dall’Ucraina abbiano attraversato il confine con l’Unione europea entrando in Polonia dal varco aperto a pochi chilometri dalla cittadina di Przemysl. “La colpa è solo di Vladimir Putin e Salvini è suo amico, aldilà degli schieramenti occupati dai nostri partiti” ha rimarcato Bakun, sempre più convinto del suo gesto.