Per la prima volta dall’invasione dell’Ucraina, le forze russe hanno impiegato missili balistici ipersonici Kinzhal che hanno distrutto un ampio deposito sotterraneo con missili e munizioni aeree delle truppe ucraine nella regione sud-occidentale di Ivano-Frankivsk. Mosca ha anche reso nota la distruzione nella notte di tre sistemi missilistici di difesa aerea S-300 in dotazione alle truppe di Kiev; distrutti anche i centri di sorveglianza radio dell’intelligence ucraina a Velykyi Dalnyk e Velykodolynske, nella regione di Odessa. Secondo il ministero della Difesa di Kiev, un quinto generale russo ha perso la vita: il tenente generale Andrei Mordvichev, è stato ucciso nella città di Chernobayevka sotto i colpi dell’artiglieria. Per l’intelligence britannica, il Cremlino, spiazzato dalla “portata e ferocia della resistenza ucraina”, è stato costretto a cambiare i piani, passando a una “strategia di logoramento” che “implica l’uso indiscriminato della potenza di fuoco”. Questo produrrà probabilmente un “aumento delle vittime civili” e delle “distruzioni di infrastrutture” e “l’intensificarsi della crisi umanitaria”, tre settimane dopo l’avvio dell’operazione militare. Proseguono intanto i combattimenti a Mariupol, arrivati nel centro città, intorno alla quale Mosca ha fatto sapere di aver “stretto il cappio”. Il ministero della Difesa di Kiev ha riferito di aver “temporaneamente” perso l’accesso al mar d’Azov, collegato al Mar Nero da uno stretto. Nella regione di Luhansk, Ucraina sud-orientale, è stata concordata l’apertura di un corridoio umanitario per l’evacuazione di civili e l’arrivo di aiuti.
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