Mentre si attendono sviluppi sui negoziati di pace tra Russia e Ucraina, l’intelligence di Kiev rilancia l’ipotesi di un complotto ai danni del presidente russo Vladimir Putin, in cui sarebbe prevista anche l’”eliminazione” dello stesso Putin.
Secondo l’agenzia ‘Ukrinform’, l’intelligence ucraina e, in particolare, un’agenzia del ministero della Difesa di Kiev, ha prospettato l’ipotesi che il presidente russo Vladimir Putin sia eliminato per “avvelenamento, malattia improvvisa o incidente“.
Le informazioni farebbero riferimento a una crescente opposizione che si starebbe formando nell’elite politica ed economica russa, contro la linea scelta da Putin.
Non è escluso che l’obiettivo sia la rimozione dell’attuale presidente russo allo scopo di ricostruire i rapporti con l’Occidente e ripristinare le relazioni economiche messe a durissima prova dalle sanzioni che sono state varate nelle ultime settimane contro Mosca.
Nel discorso sul possibile complotto ai danni di Vladimir Putin è spuntato anche il nome di Alexander Bortnikov, il direttore dei servizi dell’FSB, indicato come potenziale successore dell’attuale presidente russo.
Bortnikov, secondo quanto riportato da ‘Ukrinform’, “è recentemente caduto in disgrazia” e non godrebbe della fiducia di Putin, in quanto accusato di aver commesso “gravi errori” di valutazione nell’operazione militare avviata dalla Russia. In particolare, Bortnikov avrebbe dovuto valutare in maniera più corretta l’orientamento della popolazione ucraina, che non ha affatto accolto i soldati russi come “liberatori”. Inoltre, avrebbe commesso anche degli errori nell’analisi delle risorse e delle capacità delle forze armate di Kiev.
L’intelligence ucraina ha inoltre evidenziato anche l’importanza di informazioni che sarebbero arrivate da fonti russe e che avrebbero consentito di localizzare miliziani ceceni nell’area di Kiev. L’assist dei servizi russi, secondo alcune interpretazioni potrebbe rappresentare un segnale e un tentativo di stabilire un embrionale rapporto di collaborazione.
Sempre stando alle informazioni condivise dall’intelligence ucraina, Vladimir Putin continuerebbe a perseguire il suo obiettivo di eliminare la leadership politica ucraina, a partire dal presidente Volodymyr Zelensky. Secondo quanto denunciato dall’intelligence militare di Kiev e riportato da ‘Ukrinform’, su ordine del presidente russo, “è arrivato oggi” in Ucraina un gruppo di mercenari della Wagner, il cui compito “è l’eliminazione della massima leadership militare e politica dell’Ucraina”.
Tra gli obiettivi dei mercenari, oltre a Zelensky, ci sono il consigliere della presidenza Andrey Yermak e il premier Denis Shmyhal.
L’esodo degli Ucraini e la resistenza di chi non vuole lasciare il paese, ogni giorno, consegnano immagini e storie che stanno commuovendo il mondo. Tante famiglie attraversano i confini dal loro Paese in guerra, arrivando in Polonia, Ungheria, Moldavia e Romania, mentre tante altre stanno rimanendo nel Paese invaso dai Russi perché non vogliono abbandonare le loro case o i loro uomini che stanno combattendo per difendere la loro patria.
Se Zelensky e Putin attraverso le loro delegazioni continuano a distanza trattative e minacce. Sul campo di battaglia sono gli eserciti che combattono stremati e i civili a pagarne il prezzo più alto.
Anche le milizie russe, secondo l’agenzia di stampa Unian, sarebbero in una situazione complicata e inaspettatamente difficile. I soldati faticano a mangiare e secondo il consigliere del capo del Ministero degli affari interni Anton Gerashchenko, saccheggiano case e supermercati, in cerca di cibo che anche per loro è di difficile reperimento.
È in questo contesto che è avvenuta questa storia, che sembra uscita da un film.
Un’anziana donna ucraina avrebbe offerto torte avvelenate ad un gruppo di soldati russi, uccidendone otto. Cogliendo l’occasione di offrire del cibo ai soldati affamati, avrebbe dato loro una torta tossica preparata con lo zinco.
L’episodio è stato riportato da un funzionario del ministero dell’Interno ucraino, che ha reso pubblica un’intercettazione telefonica tra un militare russo e la sua compagna. Come ha rivelato lo stesso premier Zelensky, gli ucraini continuano a intercettare le telefonate dei soldati russi, acquisendo informazioni strategiche preziose, e in alcuni casi, capendo anche l’umore delle truppe.
Le truppe inviate dal Cremlino, infatti, si trovano in una situazione complicata, anche dal punto di vista di rifornimenti e scorte di cibo. Lo testimoniano anche aneddoti come questo.
La vicenda dell’anziana donna che ha avvelenato i soldati sembra uscita da un film-spy della Guerra Fredda, ma purtroppo è l’amara e durissima realtà della legge odiosa della guerra, che alla fine, si combatte con ogni mezzo.
Unica cosa certa è che, nella Guerra contro l’Ucraina, Putin sta facendo affidamento a novità tecnologiche dell’industria bellica. Se da una parte la tecnologia può aiutare i rifugiati, dall’altra può essere impiegata anche per scopi contrari. Ma cos’è nel dettaglio il missile ipersonico Kinzhal? Di seguito tutte le informazioni sulle caratteristiche e come funziona.
La nuova arma usata dai russi, come suggerisce anche il termine “ipersonico”, ha una velocità dieci volte superiore a quella del suono e un raggio d’azione di 2mila chilometri. Può essere lanciata da un caccia o da un bombardiere Tu23. Può inoltre essere dotata di una carica nucleare. Oltre alla velocità, un’altra importante caratteristica è la manovrabilità, che rende il missile difficile da intercettare. L’ordigno è dotato di sensori che gli conferiscono maggior precisione nel colpire il bersaglio. Il progetto della super arma Kinzhal sarebbe stato presentato già nel 2018. Agli inizi di febbraio 2022, la presenza di un Mig 31 dotato del missile era stato segnalato nella regione di Khaliningrad, città russa tra la Polonia e la Lituania. Per fermare i missili Kinzhal bisogna intercettare e distruggere l’aereo che li trasporta che può trovarsi anche a 1500 chilometri, per questo difendersi dalla nuova arma risulta particolarmente difficile. Due anni fa, la Russia aveva annunciato che entro il 2024 avrebbero armato con i nuovi missili ipersonici Kinzhal i caccia intercettori del reggimento Kansk di stanza nel Territorio di Krasnoyarsk, in Siberia orientale. Anticipando la data predetta, Putin deve aver deciso di impiegarli già da ora nel conflitto contro l’Ucraina. Da quanto riferito dall’agenzia Tass, il missile era stato per la prima volta testato nelle proibitive condizioni climatiche dell’artico russo nel novembre del 2019. L’arma, all’epoca, sarebbe stata lanciata da un Mig 31k che avrebbe colpito un bersaglio a terra nel poligono di Pemboy, a nord-est di Vorkuta.