In Italia ci sono quattro milioni di famiglie in difficoltà che non riescono a pagare le bollette di luce, acqua e gas, schizzate alle stelle con gli aumenti dovuti alla ripresa post-Covid, alle politiche energetiche europee e alla guerra in Ucraina. Lo rivela una ricerca dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre che si basa sui dati del rapporto recente stilato dall’Oipe, l’Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica.
La povertà energetica è altissima al Sud: la frequenza tocca quote tra il 24 e il 36% in Molise, Basilicata, Calabria, Sicilia e Campania, dove il numero di famiglie in difficoltà raggiunge il picco massimo di 778.712 unità.
Va meglio al Nord, dove la frequenza è bassa (oscilla tra il 6 e il 10%) ma presenta cifre preoccupanti in Lombardia, dove la stima massima di nuclei a rischio arriva a 446.278, più che in Veneto, Lazio, Puglia e Piemonte. Il governo Draghi ha messo a disposizione cinque agevolazioni per chi ha un Isee basso: l’assegno unico figli, il bonus sociale per le bollette, il bonus nido, il bonus casa per gli under 36 e la carta acquisti.
Il bonus sociale per le bollette copre il periodo dall’1 aprile al 31 dicembre 2022 e il tetto Isee è stato esteso da 8mila a 12mila euro. Questo contributo viene riconosciuto in automatico da Arera (l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) sulla base dei dati condivisi dall’Inps. La carta acquisti accredita 80 euro ogni due mesi per pagare le spese di luce e gas ed è concessa a cittadini dai 65 anni in su o di età inferiore a tre anni che rispettino diversi requisiti, tra cui un Isee in corso di validità inferiore a 7.120,39 euro.
L’aspetto ancor più grave è che l’aumento spropositato del costo dell’energia rischia di bloccare le piccole e medie imprese.
Il costo stimato dell’energia per le imprese nel 2022 ammonta a 37 miliardi di euro: un incremento complessivo del +370% rispetto al 2021, favorito dall’inflazione e dalla crisi delle materie prime. Le drammatiche ricadute sulle famiglie sono evidenti. Impresa, l’associazione nazionale dell’industria e delle Pmi, sta proponendo gruppi d’acquisto per abbattere i costi e tentare di contrattare prezzi calmierati con i fornitori.