7 cose che non sapevi sulla birra

Sua Maestà la birra! Su di lei si conoscono tante cose, ma ce ne sono alcune che sono davvero buffe e inaspettate. Si tratta di una bevanda molto antica, preistorica, e nel Medioevo c’era un vero culto, ecco tutte le curiosità legate a questo gustoso e dissetante derivato del luppolo.

Tutte le curiosità più bizzarre

Queste non sono le sole ma sono certamente fra le più strane e inaspettate sull’argomento. Alcune saranno più realistiche, altre sembreranno pura fantascienza:

Non si può bere per motivi religiosi: fra le cose sulla birra che non sapevi è che – ancora oggi – in Paesi orientali come Arabia Saudita, Iran, Iraq e Kuwait non si può bere per questioni legate alla religione. Chi trasgredisce rischierebbe di ricevere punizioni che vanno dalle 360 frustate all’anno di carcere o a una multa pari a 17.000 dinari (circa dieci euro).

Il santo patrono della birra è Sant’Arnoldo (o Arnolfo) di Metz. Protegge sia la bevanda che chi la produce. Fu vescovo della cittadina fiamminga di Soissons nel XI secolo. All’epoca si è reso conto che consumare birra era un toccasana per resistere alle epidemie e ha indotto molte persone a berla al posto dell’acqua (un mezzo di diffusione del colera). Secondo le leggende, al suo funerale, i boccali di birra si riempivano da soli, per miracolo.

Perché fa le bollicine? Secondo gli scienziati, in un boccale, ce ne sono fra 200 mila e 2 milioni. Si tratta di un gas che si crea durante la fermentazione: gli zuccheri dei cereali da cui si ottiene la birra vengono trasformati in alcol e anidride carbonica dai lieviti. L’anidride carbonica resta disciolta, per via dell’alta pressione all’interno di bottiglie, ma si ‘libera’ in seguito all’apertura. Le imperfezioni del bicchiere fanno sì che l’anidride carbonica le scelga come luogo di aggregazione e, così, si formano le bollicine poi che risalgono ordinatamente in superficie. Queste sono direttamente proporzionali alle quantità di difetti presenti nel contenitore.

La birra doppio malto non esiste: si tratta di un’invenzione della legge italiana, che classifica i vari tipi di bevanda in base al grado alcolico. Le categorie (analcolica, light, normale, speciale, doppio malto) dipendono dalla quantità di zuccheri presenti nel mosto, ma non c’è una relazione diretta tra questi e la gradazione alcolica. La birra cosiddetta “speciale”, per esempio, è più forte della “doppio malto”.

Uno Tzunami di birra: risale al 1814 ed è avvenuto nella fabbrica londinese “Meux”. La rottura di una cisterna con 1.470.000 litri di birra ha provocato l’inondazione delle strade. Molte abitazioni sono state distrutte e nove persone sono annegate.

La fobia del boccale vuoto: sono tante le paure che assalgono l’essere umano e molte – per chi non le ha mai provate – sono quasi surreali. È il caso della cenosillicaphobia. Ne è ‘affetto’ chi diventa nervoso ogni volta che finisce la sua birra e sente la necessità di dover ordinare un altro giro. Secondo una ricerca scientifica del Missouri, soffrirebbe di questa fobia il 5% della popolazione statunitense già dall’adolescenza.

La birra spaziale: nello spazio la microgravità non rende possibile il consumo di bevande gassate, ma il birrificio australiano “4 Pines” ha trovato la soluzione. La “Vostok” è una birra a gravità zero con un basso contenuto di anidride carbonica. Il suo nome deriva dalla prima missione spaziale.

Le cose sulla birra che forse non sapevi sono tutte curiose e divertenti, ma una precisazione è d’obbligo: come per tutte le bevande alcoliche, anche questa va consumata moderatamente.

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