Crollano le immatricolazioni auto in tutta Europa

Immatricolazioni auto, calo in tutta Europa nel primo trimestre del 2022: Italia fanalino di coda

Le immatricolazioni auto crollano in tutta Europa e l’Italia è il fanalino di coda: a rivelarlo sono i dati forniti da UNRAE che mettono a confronto le vendite del primo trimestre del 2021 con lo stesso periodo del 2022. Tra i 30 Paesi presi in considerazione dall’ultimo rapporto dell’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, l’Italia risulta fanalino di coda, sia per le vendite a livello generale che per la penetrazione dei veicoli elettrici sul totale delle nuove immatricolazioni.

Indice

Italia, crollano le immatricolazioni auto

Crisi mercato auto: i motivi

Italia, crollano le immatricolazioni auto

L’Italia è fanalino di coda con un calo del 24,4%. Numeri simili anche per Svezia e Finlandia, rispettivamente con il 23,3% e il 22,4% in meno. Il segno meno superiore al 20% si registra in Danimarca e Slovenia, mentre per Francia e Austria sono poco più di 17 i punti percentuali persi nel primo trimestre del 2022 paragonato con lo stesso periodo dell’anno precedente.

In base ai dati riportati da UNRAE, vendite in calo anche in Lituania, Belgio, Polonia, Spagna, Norvegia, Ungheria, Estonia, Lussemburgo, Croazia, Germania, Repubblica Ceca, Grecia, Svizzera, Olanda e Regno Unito. Al contrario, in Islanda si è registrato un aumento del 51% di nuove immatricolazioni da gennaio a marzo del 2021 agli stessi tre mesi del 2022.

Per quanto riguarda le Nazioni dove il mercato automobilistico risulta in salita, dopo l’Islanda troviamo la Romania, con un +39,6%, e la Slovacchia, con vendite cresciute del 24,8%. La classifica dei Paesi con segni positivi prosegue con Bulgaria, Portogallo, Cipro, Lettonia e Irlanda.

Se si prende in esame il solo mese di marzo, in Italia si registra un calo delle immatricolazioni del 29,7% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Il calo su base trimestrale dal 2021 al 2022 si traduce in circa 110.000 vetture in meno immatricolate sul suolo Nazionale.

Il nostro Paese, inoltre, risulta il fanalino di coda anche per quanto riguarda la vendita delle automobili elettriche, con una quota a marzo dell’8,7% sul totale delle immatricolazioni. Il confronto è impari con le altre Nazione europee: in Germania i veicoli elettrici rappresentano il 25,6% del mercato globale, nel Regno Unito il 22,7%, in Francia il 21,4% e in Spagna il 10,7%.

Crisi mercato auto: i motivi

Numeri che fotografano una situazione molto difficile per il mercato automobilistico italiano, influenzato in maniera negativa da diversi fattori come la pandemia di Covid-19, la crisi dei microchip e anche il conflitto tra la Russia e l’Ucraina che si ripercuote su tutta l’economia europea e mondiale.

Il Direttore Generale di UNRAE, Andrea Cardinali, ha commentato così le cifre pubblicate sul sito ufficiale dell’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, sostenendo i motivi che hanno portato al netto calo dal 2021 al 2022:

“Il mancato prolungamento da 180 a 300 giorni dei termini per l’immatricolazione delle auto incentivate; la riduzione del limite di prezzo per usufruire degli incentivi che colpisce proprio le auto elettriche; l’esclusione di aziende e società di noleggio dai beneficiari: sono tutti aspetti che riducono l’efficacia del decreto sia nell’ottica di accelerazione del processo di transizione energetica del parco circolante, sia come sostegno al settore automotive, ormai al terzo anno di una gravissima crisi”.

Cardinali, inoltre, ha chiesto al Governo di varare “un piano di sviluppo delle colonnine di ricarica dei veicoli elettrici, non solo pubbliche, prevedendo detrazioni fiscali e più celeri processi burocratici di autorizzazione che ne accelerino l’installazione anche da parte dei privati, sia singoli consumatori che imprese”.

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