La pandemia ha tenuto sotto scacco milioni di persone, e ora, con il decadimento di alcune restrizioni, si inizia a respirare un clima di normalità. Anthony Fauci, immunologo consigliere della Casa Bianca, però, in un’intervista ha subito aperto al pericolo di una nuova reinfezione di massa in autunno. Inoltre, l’immunologo ha sottolineato l’importanza di essere preparati a questa nuova evenienza. Ma cosa dovremmo aspettarci il prossimo autunno?
La nuova ondata in autunno: cosa dicono gli esperti
Per l’amministrazione sanitaria statunitense è certo che in autunno, il mondo vivrà una seconda pandemia dovuta all’infezione e alla reinfezione di milioni di persone. Il consigliere della casa bianca Anthony Fauci ha aperto alla possibilità di una nuova pandemia dovuta alle sottovarianti di Omicron (BA.1 e BA.2). È vitale, secondo l’immunologo, continuare a essere pronti e a intervenire preventivamente all’insorgenza di nuovi focolai e nuove varianti.
In molti ritengono che l’abbassamento della guardia e il ritorno a un comportamento più rilassato e “normale” da parte della popolazione, sarà la causa scatenante che decreterà, in autunno – se non già alla fine dell’estate – l’inizio di una nuova fase pandemica. I dati sui vaccini forniti fino ad oggi, affermano che la loro copertura inizia a calare dopo quattro mesi – dall’inoculazione della terza dose o dose booster – dunque è chiaro in autunno ci si aspetti un nuovo picco di contagi. In questo momento, a spaventare maggiormente sono le due sottovarianti di Omicron (BA.1 e BA.2), la cui caratteristica principale è quella di essere molto più contagiosa, rispetto al ceppo base. Inoltre, a preoccupare maggiormente, l’alto tasso di reinfezione che si sta registrando.
Gli Stati Uniti si stanno preparando alla possibilità, tra l’autunno e l’inverno, di 100 milioni di nuovi infetti. Si stima, infatti, che l’influenza stagionale ceda il passo alle sottovarianti di Omicron. Il virus, inoltre, vista la sua grande capacità di mutazione è sempre più imprevedibile. A tale proposito, sono state riscontrate, altre due varianti in Sudafrica (BA.4 e BA.5) che starebbero alimentando una nuova ondata di infezioni. Queste nuove varianti secondo i primi studi sarebbero ancora più contagiose delle precedenti. Stando a queste nuove informazioni la soglia di allerta è ancora più alta, considerando che non si conoscono i reali effetti di una nuova ondata di infezioni ne tantomeno l’impatto sugli ospedali e le strutture sanitarie. Intanto però, le case farmaceutiche Pfizer e Moderna stanno lavorando per un preparato conto le nuove varianti, così che, in autunno le persone più vulnerabili, (anziani e immunodepressi) possano proteggersi dal rischio di insorgenza di sintomatologie gravi e dalla morte, con una quarta dose.