In the summer of 1992, following the carnage at Capaci that slew judge Giovanni Falcone, his wife Francesca Morvillo and police officers Rocco Dicillo, Antonio Montinaro and Vito Schifani, and the blast in Via D'Amelio in which judge Paolo Borsellino and his five bodyguards Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina and Claudio Traina lost their lives, a group of women in Palermo felt the need to do something, to react in some way. Their highly symbolic action took the shape of a hunger strike in the main square of the city, an act which still comes across as courageous even today. Twenty-two years on, those women, some of whom were no more than girls at the time, have come together again in the work of Francesco Francaviglia, on display in the Uffizi Gallery in Florence.

IL 23 MAGGIO ALLE 20 ‘DARKLANDS’ PER IL TRENTENNALE DELLE STRAGI DI MAFIA

Il 23 maggio 1992, sull’autostrada A29 nei pressi di Capaci, venivano assassinati il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Mortinaro. Trent’anni dopo, lunedì 23 maggio 2022 alle 20, nello stesso giorno dell’esplosione, il Teatro dell’Opera di Roma celebra il ricordo della strage di Capaci e di quella di via D’Amelio, avvenuta il 19 luglio del 1992, nella quale persero la vita il magistrato Paolo Borsellino con i cinque agenti della sua scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Per la commemorazione la Fondazione lirico-sinfonica capitolina, guidata dal palermitano Francesco Giambrone, propone l’allestimento audiovisivo Darklands  Volti della memoria a cura di Francesco Francaviglia.

In quel tragico 1992 Palermo e l’intero Paese rimasero attoniti per il dolore e per la rabbia causati dai due attentati. La città reagì e tra le diverse modalità di protesta contro la violenza mafiosa una fu particolarmente forte: per un intero mese undici donne occuparono Piazza Castelnuovo con una staffetta di digiuno. Rinunciarono al cibo per denunciare la loro “fame di giustizia”. La forza di quelle donne, la loro fierezza e la loro bellezza, fu testimoniata dal lavoro del fotografo Francesco Francaviglia e divenne una mostra dal titolo “Le Donne del Digiuno”, che permise di rivivere quei momenti e di rivedere quei volti che sfidarono il silenzio e la paura.

«Basta scorrere i ritratti raccolti in questa video-installazione per sentire l’energia travolgente di quello che accadde, a Palermo, in quella terribile estate del 1992 – ha raccontato il Sovrintendente Giambrone –. Trent’ anni sono passati e si sono lasciati dietro una memoria impegnativa per tutti. Oggi, i segni delle rughe, dell’età, del tempo che scorre ineluttabile e impietoso, solcano il viso di quelle straordinarie testimoni e protagoniste di un impegno civile che solo la lacerante tragicità di quel tempo avrebbe potuto evocare in quel modo, con quella forza, con quella urgenza. Cosa colpisce di più di quei ritratti? Colpiscono tante cose, ma di più gli occhi, gli sguardi. Anche più di certe malinconie irrisolte dei sorrisi appena abbozzati che raccontano di un dolore e di una partecipazione ancora vivi. Ecco perché guardare quei volti, ritrovare il senso di una passione civile e di un impegno comune, riprovare la tensione di una comunità intera che si ribella a un destino che sembra segnato ma che può essere cambiato, a distanza di tanti anni è un esercizio importante per tutti noi. Ci rivela ancora una volta che è possibile cambiare, che la grande battaglia per la legalità, la giustizia, i diritti, che la lotta a tutte le mafie non può che essere impegno quotidiano di tutti noi. Solo quando diventerà davvero impegno e patrimonio di tutti potremo dire di avere davvero vinta la battaglia e oggi rinnovare il dovere di testimonianza e memoria».

«Ho lavorato con l’urgenza di raccontare il percorso stragista del ’92-’94 che avvolse il nostro Paese nel terrore – ha dichiarato l’autore Francaviglia – e ho scelto di attraversare questa storia ritraendo e intervistando le protagoniste e i protagonisti. Io uso i ritratti per interrogare le coscienze, per paralizzare o ammonire, per commuovere».

La mostra fu inaugurata a Palermo nel 2014 e ricevette diversi premi nazionali. Fu poi ospitata alla Galleria degli Uffizi di Firenze, prima personale di fotografia nella lunga storia del prestigioso spazio espositivo. Approda ora in una forma nuova, in occasione del trentennale delle stragi di mafia, al Teatro dell’Opera di Roma, che ripropone quell’importante lavoro fotografico in un allestimento audiovisivo e in una dimensione multimediale immersiva, in cui ritornano anche le voci del passato: i frammenti di telegiornali, le interviste a Falcone e Borsellino, le testimonianze dei pentiti e delle donne fotografate.

Il progetto, intitolato Darklands – Volti della memoria, si avvale della drammaturgia di Francesco Francaviglia e Giuditta Perriera, con la collaborazione di Franca Imbergamo, magistrato oggi Sostituto Procuratore Nazionale Antimafia. I testi sono tratti dalle testimonianze raccolte nel libro “Le donne del digiuno contro la mafia”, di Letizia Battaglia, Rita Borsellino, Michela Buscemi, Virginia Dessì, Daniela Dioguardi, Cettina D’Onofrio, Letizia Ferrugia, Mimma Grillo, Angela Lanza, Simona Mafai, Maria Maniscalco, Emi Monteneri, Rosanna Pirajno, Maria Romano, Bice Salatiello e Franca Imbergamo. Il progetto sonoro è curato da Carlo Gargano, le musiche sono di Giovanni Sollima e le voci di Stefania Blandeburgo, Roberto Burgio, Giuditta Perriera.

Oltre a celebrare una delle più importanti risposte da parte della società civile alla strategia stragista della mafia, Darklands – Volti della memoria vuole sollecitare i legami tra immagini, suoni, saperi ed emozioni, rappresentando per il pubblico un momento di memoria che interroghi la coscienza del cittadino di oggi. Un percorso di testimonianza di quelle storie e di quegli attori e promotori di impegno civile e cambiamento culturale, verso la ricerca della verità e della giustizia.

I biglietti (10 euro intero, 5 euro per under 26 e scuole) sono in vendita su Ticketone e presso la Biglietteria del Teatro.

Info: operaroma.it

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