Palermo, il sondaggio: Lagalla verso l’elezione al primo turno

La possibile vittoria del candidato del centrodestra Roberto Lagalla al primo turno e la sonora bocciatura di Leoluca Orlando: sono i due dati che emergono dal sondaggio di Nando Pagnoncelli sulle comunali a Palermo, pubblicato dal Corriere della Sera. Lagalla, infatti, è al 39,9% dei voti, vale a dire ad appena lo 0,1% dalla soglia del 40% che vale per l’elezione senza ballottaggio, in virtù della legge regionale che regola il meccanismo di voto nei Comuni dell’Isola.

Lagalla stacca il candidato del centrosinistra e principale avversario Franco Miceli del 2,5%. A trainare il centrodestra è Fratelli d’Italia, che con il 10,9% rappresenta la prima lista della coalizione, seguita da Forza Italia al 9,9%, da Prima l’Italia (il nome della Lega in Sicilia) e dalla civica Moderati per Lagalla, entrambe al 6%, e dalle altre liste a sostegno del candidato al 9%. Il totale fa 41,8% per le liste di centrodestra. Si ferma, invece, al 39,9% il totale del consenso delle liste che sostengono Miceli e fra le quali il M5S è al 17,1%, il Pd al 16,1%, la civica Progetto Palermo Miceli sindaco al 5% e Sinistra civica ecologista all’1,7%.

Nato a Bari il 16 Aprile 1955, sin dall’età di 2 anni cresciuto e vissuto a Palermo, è sposato con Maria Paola ed è padre di Massimo, Luca, Ludovica, Lorenzo e nonno di Roberto Jr. e Riccardo.

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1979, Roberto Lagalla è specialista in radiologia diagnostica e radioterapia oncologica dal 1983, ordinario di “diagnostica per immagini e radioterapia” presso l’Università degli Studi di Palermo, autore di oltre 450 pubblicazioni scientifiche.

Cittadino onorario di Agrigento e di Racalmuto, negli ultimi anni Lagalla ha ricoperto diversi incarichi di rilievo istituzionale:

  • Consigliere di amministrazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR);
  • Direttore del Dipartimento di Scienze Radiologiche del Policlinico universitario di Palermo;
  • Direttore del Dipartimento di biotecnologie e medicina legale dell’Università di Palermo;
  • Presidente dell’Accademia di Studi Mediterranei di Agrigento, sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica;
  • Presidente della Società Italiana di Radiologia medica;
  • Presidente del Polo universitario della Provincia di Agrigento (2001-2006);
  • Assessore regionale alla Sanità, nel corso della XIV Legislatura (2006-2008).
  • Rettore dell’Università degli Studi di Palermo (2008-20015)
  • Nel 2017 Roberto Lagalla fonda il movimento civico Idea Sicilia con cui, nello stesso anno, viene eletto deputato della XVII legislatura dell’Assemblea Regionale Siciliana.
  • Dal 29 novembre 2017, fino alla dimissioni del 31 marzo 2022, ha ricoperto la carica di Assessore all’Istruzione e alla Formazione professionale.
  • Mi candido a Sindaco per amore della mia città, perché sento il dovere di mettermi al servizio di Palermo e dei palermitani, portando in dote il bagaglio di esperienza e competenza maturata attraverso un lungo percorso di vita istituzionale, professionale e amministrativa.

Un dato interessante è, inoltre, quello che emerge in risposta alla domanda: “Chi vincerà secondo lei le prossime elezioni comunali a Palermo?”. Si vede infatti che gli elettori di centrodestra credono nel loro candidato molto di più di quelli di centrosinistra: l’84% risponde che vincerà Lagalla, mentre solo il 2% teme una vittoria di Miceli. A parte inverse, ovvero indagando i pronostici degli elettori del centrosinistra, solo il 55% si dice certo della vittoria del proprio candidato a fronte di un 19% che vede la vittoria di Lagalla.   Del resto, se anche si andasse al secondo turno, i numeri dicono che Lagalla vincerebbe a mani basse con il 53,2% contro il 46,8% di Miceli.

Gli altri candidati a sindaco sono Fabrizio Ferrandelli, sostenuto da Azione/+Europa, che raccoglie il 10,1% dei consensi a fronte dell’8,3% della lista; Rita Barbera di Potere al Popolo al 5,6% contro il 4,8% della lista; l’ex leghista Francesca Donato che si presenta con una civica ed è al 4,8% (la lista è al 3,3%) e  il civico Ciro Lomonte, sostenuto dal Popolo della Famiglia, al 2,2% (lista all’1,9%).

Il partito più numeroso in assoluto, però, resta quello degli astenuti o, almeno, di chi ha intenzione di astenersi. Sono, infatti, il 47%, quasi un palermitano su due, coloro che non intendono andare a votare o si dichiarano indecisi. Un dato che probabilmente va letto alla luce della disillusione, forse anche dello scoramento dei palermitani di fronte agli esiti della lunghissima stagione di amministrazione targata Leoluca Orlando. Il sindaco uscente, infatti, ha guidato la città per complessivi 22 anni, iniziando nel 1985 e proseguendo poi per altri 4 mandati. Il sondaggio di Pagnoncelli mostra che solo un cittadino su 4, il 27%, dà almeno la sufficienza all’amministrazione uscente. Il 71%, invece, dà un voto tra 1 e 5 e all’interno di questa percentuale ben il 41% dà un voto tra 1 e 3.

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