“Da un candidato amico di condannati non c’è da stupirsi che vengano parole di offesa alle sentenze della Magistratura oltre che di palese ignoranza su cosa sia di competenza del Comune e cosa della Regione.
Al Papireto ogni colpa per i danni subiti dai cittadini e per ogni ritardo nella riapertura della strada ricade sulla Regione, e soprattutto sull’attuale Governo e sulla Presidenza della Regione da cui dipende l’Autorità di Bacino.
Non lo diciamo noi, ma lo dice la Magistratura che già nel 2015 ha condannato la Regione a risarcire i danni subiti dai cittadini proprio per la manutenzione del Papireto. E il bello di quella sentenza è che i cittadini avevano fatto causa al Comune, che però è stato riconosciuto senza responsabilità dal Tribunale delle Acque.
Lagalla si conferma confuso e ignorante rispetto alle competenze del Comune. E come spesso accade agli ignoranti, anche arrogante e supponente.
Da lui, componente del Governo Musumeci che da 4 anni lavora alacremente contro la città di Palermo, non c’è altro da aspettarsi.”
Lo dichiarano Mariangela Di Gangi e Massimo Castiglia, che con altri 100 cittadini e commercianti del centro storico e del Papireto hanno presentato nei giorni scorsi un esposto alla Procura della Repubblica contro la Regione, che pur di non fare i lavori di propria competenza ha affermato che “non esiste il fiume Papireto”.