Prezzo benzina in aumento: la Guardia di Finanza scopre la frode

Siamo nel bel mezzo di un periodo molto duro in Italia, che riguarda il caro vita. Sale il prezzo di tutto, a partire dai beni di consumo al supermercato – fare la spesa oggi è diventato troppo “faticoso” – per continuare con i costi dell’energia e le bollette altissime, per non parlare del carburante, che è la piaga che affligge il nostro Paese.

I prezzi ormai da mesi sono alle stelle, già da marzo infatti il governo ha deciso di intervenire per calmare l’ascesa continua dei costi della benzina e del diesel alla pompa. È stato varato il taglio delle accise, prorogato di recente fino al prossimo mese di luglio. E se inizialmente la differenza si sentiva, e i prezzi finalmente erano arrivati a un livello pressoché accettabile, oggi purtroppo – nonostante questa importante manovra da parte dell’Esecutivo – si superano ancora i due euro al litro e la situazione è diventata davvero insostenibile.

La Guardia di Finanza sta effettuando controlli a tappeto dei distributori di carburante in Italia. Sono state scoperte purtroppo moltissime violazioni per quanto riguarda l’obbligo che ogni gestore ha (e dovrebbe seguire) di comunicare il costo alla pompa al Ministero della Sviluppo Economico, e non solo. Troppi anche gli illeciti che riguardano l’obbligo di ogni stazione di servizio della comunicazione ed esposizione dei prezzi al pubblico. Le Fiamme Gialle hanno rilevato molte frodi in Italia, oltre a pratiche commerciali scorrette e manovre anticoncorrenziali.

Per dare dei numeri, possiamo dire che tra gennaio e marzo 2022 sono stati effettuati in tutto 1.320 interventi di controllo da parte della Guardia di Finanza sul prezzo che viene praticato dai distributori in Italia; le violazioni rilevate sono state più della metà del totale, ben 690, più di un illecito ogni due verifiche (il 52,3%). Per far fronte al problema del caro benzina, che oggi è molto grave e sentito dalla popolazione italiana, il Governo ha messo in atto questo piano di azione, che a momento sta portando dei buoni risultati (purtroppo deludenti, visto il numero di frodi).

La Guardia di Finanza interviene operativamente per supportare quella che è l’attività giudiziaria e in sinergia con l’Antitrust, reti e ambienti (Arera) e Mr Prezzi, il Garante presso MISE, Ministero dello Sviluppo Economico.

Secondo le ricostruzioni effettuate dopo i controlli, sono più di 177mila le tonnellate di prodotti energetici oggetto di frode. Le Fiamme Gialle hanno effettuato inoltre 850 controlli fiscali, scoprendo un’imposta evasa per 230 milioni. Più di 630 tonnellate di carburanti sono state sequestrate. Ha preso così il via anche un’attività di controllo di tutta la filiera, con una cabina di regia presso il Comando generale, che mira a contrastare tutti questi illeciti e le frodi nel settore. Le società e le entità giuridiche sospette messe sotto analisi nell’ultimo anno e mezzo sono state più di 1.500.

Il Comando generale ci tiene a spiegare quanto sia importante il metodo di controllo, un lavoro che si è rafforzato col tempo. Per prima cosa si selezionano in maniera dettagliata gli obiettivi, che vengono man mano approfonditi. Vengono poi aggiunti degli strumenti investigativi che, nel tempo, sono diventati sempre più invasivi e accurati. Il metodo è basato sull’analisi del rischio, implementata grazie all’attività dei nuclei speciali e alla possibilità di incrociare tutte le informazioni presenti nelle banche dati che ormai oggi sono ben fornite.

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