Sostegno al governo Monti e frammentazione locale. Per Angelino Alfano, sono queste le ragioni principali della scoppola ricevuta dal Popolo delle Libertà in questa tornata di elezioni amministrative. A ‘La telefonata’ di Maurizio Belpietro, il segretario del Pdl si lecca le ferite, che sono tantissime, e trova la forza di lanciare ‘una nuova offerta ai moderati italiani’ che dovrebbe cambiare, secondo le intenzioni del pidiellino, la scena politica nazionale. Naturalmente le sue sono parole concordate con il suo presidente. Il Cav, infatti, da tempo sta pensando alla rinascita della sua creatura politica e dopo la ‘botta’ subita ai ballottaggi è costretto ad accelerare i tempi per non perdere ulteriori pezzi per strada. Berlusconi comprende che gli elettori di centro destra non hanno più fiducia nel suo Pdl e soprattutto in tanti dirigenti del partito. Si sentono traditi. Se in Italia il vento dell’antipolitica non si ferma più è anche colpa sua e del ‘suo’ porcellum. Il cambio di rotta, questa ‘offerta politica ai moderati’, di cui parla oggi anche Alfano, sembra porta ad una unica soluzione: nascita della sezione italiana del partito popolare europeo. Da tempo sbandierata ma sempre arenata sul nascere. Ora diventa un obbligo per sopravvivere politicamente. E non solo per il Pdl. Ma questo cartello dei moderati di centro destra avrà vita breve se tutti i suoi principali attori, da Casini a Fini, passando per lo stesso Silvio Berlusconi, non avranno il coraggio di mettersi in gioco ed farsi anche da parte. Gli elettori non capirebbero eventuali reciproci veti, sterili distinguo e difesa di piccoli orticelli. Una rivoluzione politica deve partire da loro stessi. Altrimenti non avrebbe senso. Bisogna rischiare ben sapendo che fino ad ora il Pdl è rimasto in piedi grazie a Berlusconi. Il Cav non è eterno ed Alfano, giovane e bravo, non riesce a fare da collante tra le varie anime come ha saputo fare il suo capo. Ma questo non basta: il Pdl dovrebbe anche diventare alfiere di una nuova legge elettorale. Imprimere una accelerata sull’abolizione del porcellum è necessaria per la credibilità dell’intera classe politica che siede in Parlamento. I cittadini devono avere la possibilità di poter votare il proprio candidato e non essere semplicemente chiamati a ratificare una scelta fatta nelle camere oscure dei partiti. Tutti lo dicono ma, fino ad ora sono state avanzate solo fumose proposte. Segno che un accordo ancora non si riesce a trovare. E più tempo passa più si allarga quel divario tra cittadini e partiti. L’assenteismo di questo turno di ballottaggio potrebbe essere l’ultima campanella di allarme suonata dagli elettori. I parlamentari anche questa volta non possono far finta di nulla. La primavera del 2013 è sempre più vicina.
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