Palio di Siena: origini, leggende e segreti

Il Palio di Siena è una delle tradizioni più forti e vivaci nella cultura della Toscana. Si tratta di una competizione tra le 17 Contrade di Siena sotto forma di un torneo medievale. La corsa, che viene chiamata “carriera”, si svolge solitamente due volte l’anno: il 2 luglio si corre il Palio in onore della Madonna di Provenzano, e il 16 agosto quello in onore della Madonna Assunta.

Fin dal 1200 si ha testimonianza di una corsa di cavalli a Siena, disputata in onore di san Bonifacio, titolare dell’antica cattedrale cittadina. Occorre comunque attendere il 1310 affinché i documenti leghino ufficialmente la “carriera” alla festa dell’Assunzione di Maria e un palio venisse offerto come premio al vincitore.

Palio di Siena: come si svolge la competizione

La corsa si svolge nella piazza centrale Piazza del Campo. Per ogni Palio partecipano 10 contrade tra le 17 totali, scelte a sorte e secondo un particolare regolamento che consente la rotazione delle partecipanti. Corrono di diritto le 7 contrade che non hanno corso il Palio corrispondente dell’anno precedente, e un mese prima del Palio vengono estratte a sorte le 3 contrade mancanti. L’annuncio al popolo è dato attraverso le bandiere delle tre contrade estratte che vengono issate alle finestre di Palazzo Comunale. Vengono inoltre estratte le altre 7 contrade rimanenti, per stabilire l’ordine di sfilata nel corteo storico. Le contrade parteciperanno di diritto al corrispondente Palio dell’anno successivo.

Nel pomeriggio, prima della corsa, dal Duomo si snoda la passeggiata storica durante la quale sfilano i mazzieri, i figuranti e i cavalieri rappresentanti il Comune e le istituzioni storiche cittadine. Dopo il corteo storico, i fantini escono a cavallo dall’entrone del Palazzo Comunale, ricevono il nerbo e si portano nella zona della partenza, chiamata “mossa”. L’ordine di ingresso è segreto fino all’ultimo momento, e viene determinato con un meccanismo automatico chiamato “fiasca”. A questo punto il “mossiere” chiama le contrade dentro i canapi secondo l’ordine stabilito. Durante questa fase, è comune tra i fantini adottare strategie, porre veti incrociati, tentare di raggiungere accordi. Una volta entrata la “rincorsa”, se considerata valida la partenza, prende il via la corsa. Il Palio viene vinto dal cavallo, con o senza fantino, dopo che per primo abbia compiuto tre giri della piazza in senso orario. Il Drappellone o Palio, chiamato dai senesi il “cencio”, rappresenta il trofeo da consegnare alla Contrada vincitrice del Palio di Siena.

Nonostante la corsa in piazza possa sembrare troppo cruenta e disordinata, non bisogna pensare che si tratti di una competizione fuori da ogni regola. Al palio di Siena, tra benedizione dei cavalli, inni e riti, gli almanacchi sono ricchi di sanzioni comminate ai singoli fantini o alle loro contrade, per punire le scorrettezze compiute in gara, prima e dopo. Molti fantini sono stati sanzionati per aver ostacolato gli avversari durante la gara o per aver trattenuto un collega ancor prima della partenza, la cosiddetta “mossa”. Alcuni fantini, poi, sono rimasti nella leggenda per essere praticamente fuggiti durante il corso della gara.

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