Augusta Montaruli: ‘Gli insulti ai miei genitori sordi sono inaccettabili’

«Mi disarma la disinvoltura con cui, per colpire qualcuno, si usano termini legati alla disabilità. Io ho le spalle larghe, ma su qualcuno più fragile queste frasi possono produrre un assoluto sconforto che ti annienta». Augusta Montaruli, 38 anni, di Torino, dal 2018 deputata in Parlamento per Fratelli d’Italia è stata ignobilmente attaccata dopo il suo no allo ius scholae.  Intervistata dal Corriere della Sera puntualizza: «Sarebbe bene sentire tutto il discorso, non scegliere una frase a caso. Accetto le critiche, sono persino di stimolo, gli insulti però no. Sul web vale la legge del branco».

E parla dei suoi genitori, Luigi e Margherita. «Non si dice sordomuti, soltanto sordi, perché parlano comunque una lingua, quella dei segni». Papà è morto a 57 anni, quando ne avevo soltanto 25. Infarto, era cardiopatico. Ho imparato prestissimo ad essere responsabile, indipendente».

Augusta Montaruli parla della reazione della mamma quando è diventata onorevole. «Si è preoccupata: “Non è che adesso vai a Roma e non ti vedo più? A me chi mi aiuta?” Sono sua figlia ma anche sua madre». Si è mai sentita diversa dagli altri?, chiede il Corriere. «Tutti quei doveri li vivevo come un peso – risponde – una scocciatura, però in fondo era normale. Ciascuno di noi è figlio di quel che vive, l’ho visto come un arricchimento e non mi sono mai considerata sfortunata, anzi, ho sempre sentito di avere un talento in più, è il resto del mondo che ti vede come se ti mancasse qualcosa. La diversità non è un disvalore, ma un dono, siamo tutti, a modo nostro, unici e irripetibili».

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