La Russia recluta disoccupati per la guerra a uno stipendio record: quanto offre

Con una guerra logorante in corso e la congiuntura economica tutt’altro che favorevole, la Russia riesce comunque a tenere sotto controllo il livello interno di disoccupazione. Come ci riesce? Da un lato c’è sicuramente una propaganda intenzionata a non mostrare alcun segno di debolezza ai “Paesi ostili”, mentre dall’altro il Cremlino ha escogitato una soluzione tanto “semplice” quanto spietata: offrire ai cittadini russi che figurano come disoccupati un posto nell’esercito che combatte in Ucraina.

Quanto offre la Russia per l’arruolamento dei disoccupati

Secondo i media locali, funzionari di regioni tra cui quelle di Mosca e del Tatarstan stanno reclutando sempre più mercenari a livello nazionale (e non solo dall’estero) per partecipare all’invasione dell’Ucraina. Un cittadino russo del Tatarstan ha riferito al sito Important Stories di aver ricevuto presso un centro per l’impiego un’offerta difficilmente rifiutabile: uno stipendio mensile di 300mila rubli, pari a circa 5mila euro. Il tutto per arruolarsi, certo, ma anche a patto di non rivelare segreti e piani militari in nessuna occasione.

In media ai futuri soldati viene offerto tre volte lo stipendio medio nazionale. Stando ai dati di TakeProfit, quest’ultimo è pari a 62.269 rubli al mese. Un incentivo troppo ghiotto per molti dei prescelti. A Mosca agli uomini che si uniscono al “Reggimento Sobyanin”, che ha iniziato a reclutare il 1° luglio, viene promesso ad esempio una retribuzione mensile di 200mila rubli (poco più di 3.400 euro). Il quotidiano indipendente in lingua russa Meduza, con sede in Lettonia, precisa che sulla carta l’iniziativa militare è finanziata in parte dal Tesoro russo e che possono arruolarsi uomini che hanno compiuto al massimo 60 anni d’età.

Per quanto riguarda l’arruolamento in Tatarstan, il commissario militare della regione Sergei Pogodin fornisce qualche dettaglio in più al notiziario Tatar Inform . Gli uomini che si offrono volontari per combattere in Ucraina ricevono un pagamento in contanti una tantum di 260mila rubli (4.419 euro) dalle autorità regionali, in aggiunta a uno stipendio mensile di 170mila rubli (quasi 3mila euro) che viene invece erogato direttamente dal Ministero della Difesa russo.

La testimonianza di un russo del Tatarstan

La “segretezza” è anche alla base del meccanismo di convocazione. Il testimone racconta infatti di essere stato chiamato d’urgenza dal centro per l’impiego a giugno “assieme ad altre persone, ricevute una per una in un ufficio separato”.

A quel punto un funzionario ha invitato l’uomo a firmare un accordo sulla non divulgazione dei segreti militari. “Mi ha detto che a Kazan si stava formando un battaglione di riserva, che sarebbe stato impiegato per proteggere il confine con l’Ucraina”. Su un punto l’esponente del Cremlino sembra insistere: si viene arruolati in un’unità di riserva che “molto probabilmente” non parteciperà al conflitto armato. Per poi aggiungere: “Certo, forse capiterà fare un salto sul territorio ucraino”. Il testimone dichiara di aver rifiutato l’offerta perché “contrario a questa guerra”.

Alla fine si è scoperto che le autorità del Tatarstan hanno reclutato 400 persone, tutti originari della regione, da destinare ai battaglioni “Alga” (“Avanti”) e “Timer” (“Ferro”). Il primo è stato spostato a inizio luglio in un centro d’addestramento nella regione di Orenburg, in vista di un impiego diretto in Ucraina.

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