Rifiuta il pagamento col Pos: scatta la prima multa in Italia

Un’esercente del Vicentino è stata la prima persona sanzionata in Italia per aver rifiutato il pagamento con il Pos: ecco quanto dovrà pagare

La titolare di una gelateria in provincia di Vicenza è stata la prima persona multata in Italia perché si è rifiutata di far pagare un cliente con il Pos, che l’ha denunciata. È successo a Brogliano, per uno scontrino di 20 euro. L’esercente è stata così denunciata dallo stesso cliente, che ha chiamato il 117, facendo intervenire sul posto il Comando provinciale di Guardia di Finanza di Arzignano. Così è scatta la sanzione per la titolare dell’attività, che non ha potuto dimostrare alle Fiamme Gialle l’oggettiva impossibilità di accettare i pagamenti con carta.

Da quanto tempo è obbligatorio avere il Pos in cassa

L’obbligo per i commercianti e i professionisti di dotarsi del Pos è stato introdotto nel 2012 dal governo Monti. La misura è entrata in vigore nel 2014, con la ratio di combattere l’evasione fiscale e consentire la tracciabilità dei pagamenti attraverso l’uso dei bancomat, delle carte di credito e delle carte ricaricabili. Tuttavia non era prevista alcuna sanzione.

In assenza di multe, l’obbligo non è mai stato davvero rispettato ed è stato necessario attendere il 2021 per una discussione parlamentare sul tema. Il 13 aprile 2022 il Governo ha approvato un pacchetto di misure per accelerare i tempi di attuazione degli obiettivi previsti dal Piano nazionale di resistenza e resilienza, il PNRR finanziato con i soldi dell’Unione Europea. Tra queste l’anticipo dell’attuazione delle sanzioni, passato al 30 giugno 2022 dal 1° gennaio 2023 previsto inizialmente.

Come si calcola e a quanto ammonta la multa per il Pos

Il decreto PNRR prevede per chiunque venda beni e servizi al pubblico di dotarsi di un dispositivo per i pagamenti digitali, il Pos, permettendo ai clienti di usare i contanti oppure le carte di pagamento, come bancomat, ricaricabili e carte di credito. Solo per motivi tecnici, come un guasto della linea telefonica o un malfunzionamento del Pos stesso, l’esercente può rifiutare un pagamento con carta.

Se il commerciante o il professionista non permette il pagamento con il Pos nonostante non ci sia alcun impedimento oggettivo, scatta la sanzione amministrativa, che prevede una quota fissa e una variabile in base al volume della transazione negata. La base uguale per tutti è di 30 euro, a cui bisogna aggiungere il 4% del valore dello scontrino.

Nel caso della gelataia di Brogliano, dunque, è stata emessa dalle Fiamme Gialle una multa di 30,8 euro, pari a 30 euro più il 4% dei 20 euro. Non particolarmente salata, ma decisamente superiore al costo del pagamento non concesso al cliente e degli eventuali costi di gestione del servizio e degli oneri bancari.

A spingere tanti esercenti a non dotarsi del Pos e a rifiutare le carte, infatti, ci sono le tariffe per il possesso del Pos e i costi di transazione, che possono incidere particolarmente sui piccolo esercizi commerciali che vendono prodotti con un basso margine di guadagno. Come lamentato dai tabaccai, che hanno chiesto l’esonero al Governo. Ve ne abbiamo parlato qui.

Potete trovare qua le nuove indicazione della Guardia di Finanza sulle sanzioni amministrative per chi non permette i pagamenti col Pos. Qua tutte le informazioni sulle multe del Pos, con tutti i diritti del cliente e i bonus a cui possono accedere gli esercenti per mettersi in regola.

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