Sotto il cielo del Castello di Santa Severa la musica di Ezio Bosso

Domenica 17 luglio nell’ambito di “Sotto il cielo del Castello di Santa Severa”, rassegna estiva promossa dalla Regione Lazio e organizzata dalla società regionale LAZIOcrea in collaborazione con Atcl, circuito multidisciplinare del Lazio, è stata suonata la musica di Ezio Bosso, compositore, polistrumentista e direttore d’orchestra, scomparso nel 2020.

Le composizioni del maestro bolognese sono state seguite dal TTR_Piano Trio, unica formazione autorizzata dalla famiglia del musicista ad eseguire il suo repertorio che essi ripropongono con le stesse intenzioni tecniche ed interpretative del Maestro.

Il trio è stato formato dallo stesso Bosso che era legato ai tre musicisti da un rapporto di Arte ed Amicizia: al violino David Romano, al violoncello Diego Romano e agli 88 tasti bianchi e neri del pianoforte Mario Montone.

Si sente che non c’è mera esecuzione, ma grande trasporto dei musicisti i quali riescono a trasferire questo sentimento dal palco al pubblico in platea, il quale assiste compito come ad una celebrazione.

Il violinista presenta ogni brano che viene eseguito, raccontando piccoli aneddoti e spiegando il senso della composizione.

La scaletta comprende tutti brani che parlano di eventi atmosferici, legati all’acqua ma non all’estate, fatta eccezione per uno.

Il primo tema è “Sunrise on a clear day”, a seguire “Grains (An Hailstorm)”, grandine in italiano.

La terza composizione proposta, invece, non è legata agli eventi atmosferici e nasce da una commissione per un balletto sul tema della segnaletica stradale: Ezio Bosso ha lavorato assiduamente sia per la danza che per il cinema con Gabriele Salvatores e Gianluca Maria Tavarelli. “Split” è una composizione musicale ispirata al cartello che descrive la possibilità di percorrere due strade, a destra e a sinistra. Per la realizzazione di questo brano il Maestro intervistò varie persone al fine di avere stimoli per un racconto musicale ed a contempo emotivo.

Al suo interno si possono riconoscere sonorità di culture provenienti da diverse parti del mondo e tanto Malher.

È la passione di Bosso per gli elementi a condurlo lo nella ricerca. Secondo lui infatti anche la pioggia aveva una ritmo, in cinque ottavi, un ritmo non canonico che genera un certo stordimento. “Before the sea” è stato la prima composizione ad essere suonata dal trio dopo la morte del Maestro.

Le tempeste ed i fulmini sono agenti atmosferici che hanno dato spunto a Beethoven e a Vivaldi:  anche Ezio Bosso si è cimentato con l’interpretazione di questi elementi. Viene eseguito quindi “Tuoni e fulmini”: il suono degli archi è acido, è elettricità, il pianoforte invece è colpo! L’effetto di tuoni e fulmini è riuscitissimo nel brano proposto.

E poi arrivano “Clouds”, nuvole, un brano storico di Bosso, uno delle sue composizioni giovanili.

Si conclude con “Rain”, il brano più conosciuto perché utilizzato anche in alcune pubblicità. Ezio aveva una particolare affezione per questo brano, è la pioggia in cinque ottavi di cui sopra, riferita alla pioggia degli occhi, le lacrime, non solo come espressione di dolore ma anche di gioia. La pioggia del brano è purificatrice, inizia come melanconica e finisce gioiosa, quasi un baccanale.

Quella di Marstro non è una musica piccola che vive per il solo fatto che compositore è al pianoforte, ma è una musica grande capace di  superare la morte del suo generatore, immortalandolo.

Il pubblico accorso da Roma e dall’Alto Lazio applaude sentitamente i musicisti e in molti si alzano in piedi per la riconoscenza.

Barbara Lalle

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