ARMONIE D’ARTE FESTIVAL – Scolacium (Calabria) – 22 LUGLIO debutto della nuova piéce di Toni Servillo

Il lavoro è ispirato dalla figura alta, controversa e di certo grande fascino di Raimondo di Sangro Principe di Sansevero

Raimondo di Sangro (Torremaggiore 1710 –Napoli 1771) è universalmente noto come l’ideatore della Cappella Sansevero; e non c’è visitatore della città di Napoli che non senta la necessità di visitare e ammirare il Cristo velato, opera scultorea del Giuseppe Sanmartino.

Ma chi era quest’uomo geniale che i dizionari definiscono un inventore?

Quali pensieri attraversavano la sua mente?

E soprattutto che sentimenti provava per il mondo in cui viveva?

Imbattendosi nella Lettera apologetica, pubblicata dal principe nel 1751 – e messa ben presto all’Indice – Chiara Giordano, direttrice artistica di Armonie d’Arte Festival, è partita da queste domande per commissionare un’opera inedita e originale sul settimo Principe di Sansevero.

<<Abbiamo voluto dedicare l’inaugurazione 2022 a questa figura di intellettuale, scrittore, illuminista antitradizionale per la forte portata di modernità che esprime – dichiara Chiara Giordano – quasi come simbolo di pensiero libero, laterale, non omologato, non di propaganda, assetato di innovazione, capace di visione, tutti temi quanto mai contemporanei e coerenti al grave dibattito nazionale ed internazionale in corso>>.

Quindi si è rivolta a Silvio Perrella, il quale ha subito accolto questa sorta di sfida, scrivendo un testo in versi che ha del melogogo e dell’oratorio laico, dove Raimondo prende la parola rivolgendosi a una donna fantomatica, che di volta in volta assume nuovi nomi.

Parlandole Raimondo “sale”, cercando “vastità di sguardo”. Prima Sisifo, poi Prospero senza scettro, ma soprattutto Uomo-Cristo, si racconta a fiato perso, squaderna il suo mondo interiore, vela e svela chi sia, cosa voglia, perché per lui sia così essenziale essere liberi, capaci di correggere i propri errori, sempre pronti a rimettersi in gioco.

La lingua usata da Perrella lo scolpisce, ne fa un essere sonante, s’insinua nella sua psiche.

E da questa lingua parte Toni Servillo per dare voce e corpo sonoro a quello che possiamo definire un pellegrino della libertà d’invenzione.

Il grande attore ne segue l’ascesa, punteggiata dal ritmo indiavolato di Alfio Antico, che trae dalle sue tammorre veri e propri terremoti sonori ed emotivi.

Sale, sale Raimondo fino alla radura da cui ogni cosa è visibile e lì viene preso “da formicolio di canto”.

Il compositore Vincenzo Palermo – che dopo una introduzione quasi viatico ad apertura del lavoro con un tema cinquecentesco su cui innesta un tessuto musicale di fattura tutta contemporanea – traduce questo suo desiderio in coro femminile e lunghe note di flauto; ne fa un isola di meditazione quieta, che anticipa la “discesa” di Raimondo.

Lo stesso Servillo asseconda il desiderio della voce di librarsi nell’aria.

Comincia la discesa.

Silvio Perrella lo accompagna con una lingua che appare come andante musicale, dove ogni cosa scivola verso

un laggiù dove forse Raimondo troverà una nuova consapevolezza e renderà il suo vaniloquio non vano. Toni Servillo, Vincenzo Palermo, Alfio Antico forniscono ai versi di Perrella ritmi, soste, incanti, preveggenze.

Ed ecco che il cristo-uomo compare infine in tutto il suo splendore enigmatico come una delle poche figure che riesca ad affascinare e interrogare l’immaginazione del presente: “uomo cristo libero e in catene primo uomo/ ultimo uomo manufatto alchemico di me”, dice Raimondo.

Silvio Perrella è nato a Palermo nel 1959. Da molti anni ha scelto di vivere a Napoli. Tra i suoi libri Calvino (Laterza, 1999), In fondo al mondo (Mesogea, 2014) e Doppio scatto (Bompiani, 2015). L’aleph di Napoli, L’alfabeto del mare e Le ombre della Gaiola (ilfilodipartenope, 2013-2015) compongono la “trilogia degli amanti di città”. Ha curato e introdotto il Meridiano Mondadori dedicato a Raffaele La Capria. Collabora con Il

Mattino. Con Neri Pozza ha pubblicato Giùnapoli (2006), Fino a Salgareda (2015) Addii, fischi nel buio, cenni (2016) e Io ho paura (2018). La sua opera scritta ha mescolato critica letteraria, reportage, autobiografia, racconti di sentimenti, favole, indagini sulla forma delle città.

La sua opera orale, invece, prende forma alla radio, attraverso le frequenze di RaiRadioTre e della Rete Due della Radio Svizzera Italiana. È cinema della voce composto soprattutto con descrizioni di luoghi e poesie raccontate. Sia nell’opera scritta sia nell’opera orale, Perrella cerca un’intonazione che permetta a chi legge e a chi ascolta di creare un proprio spazio immaginativo. Da qui la predilezione per le forme brevi e scorciate. Ama camminare, nuotare e raccogliere i fiori spontanei che nascono per strada, tra le pietre.

Vincenzo Palermo, diplomato presso il Conservatorio di Napoli S. Pietro a Majella in pianoforte nel 1989, con il massimo dei voti e la lode, e in direzione d’orchestra nel 1996; ha studiato composizione con Francesco d’Avalos e Luciano Tomei a Napoli, dove si è diplomato nel 1995. Le sue musiche sono state eseguite nell’ambito di cartelloni e di festival di musica contemporanea presso alcune tra le maggiori istituzioni concertistiche italiane: Teatro San Carlo di Napoli, Teatrino di Corte del S. Carlo di Napoli, Auditorium della RAI e Teatro Bellini di Napoli, Pomeriggi Musicali e Teatro di Porta Romana di Milano, il Lingotto di Torino, il Teatro Valle e il Teatro Sala Umberto di Roma, Teatro La Pergola di Firenze, Filarmonica Laudamo, Teatro Vittorio Emanuele e Teatro Savio (Accademia Filarmonica) di Messina, Teatro Rendano di Cosenza, Teatro Politeama (Stagioni concertistiche del Teatro Massimo) e Teatro Biondo di Palermo, Festival “Spazio Musica” di Cagliari, “Festival delle Città” di Portogruaro, Emilia-Romagna Festival, Teatro Verdi di Salerno; e all’estero in Francia, Inghilterra, Spagna, Grecia, Polonia, Croazia, Portogallo, Svizzera, Turchia, Stati Uniti, Russia, Canada, Messico, Australia, Cile, Portorico, Paraguay e Argentina. Nel 1992 presenta al Teatro San Carlo di Napoli il suo Concerto per pianoforte e orchestra. Nel 1994, su commissione dei Pomeriggi Musicali di Milano, compone la Fantasia Boreale per pianoforte e orchestra. Nel 1996 e nel 1998 vince i premi per la composizione “Terenzio Gargiulo” e “Sebetia-ter”. Nel 2004, su commissione del Ravello Festival, compone la Suite “Triplo Sogno” per ensemble di percussioni. Nel 2012 e nel 2014, su commissione del Concorso Internazionale d’Arpa “Marcel Tournier”, compone due brani d’obbligo per arpa sola.

Nel 2015 su commissione dell’Armonie d’Arte Festival compone il balletto “La terra degli ulivi parlanti” per voce recitante e orchestra con la partecipazione dell’attrice Mariangela D’Abbraccio. Nel 2017 presenta l’Oratorio sacro “Natuzza, canto alla bellezza”, per voce recitante, soli, doppio coro e orchestra, interpretato dall’attore Alessandro Preziosi. Nel 2022, nel corso delle celebrazioni del cinquantenario dalla scomparsa di Padre Mariano da Torino tenutesi presso la Basilica di San Lorenzo fuori le Mura in Roma, presenta l’Oratorio sacro su testo di Maurizio Di Girolamo, per soli, voce recitante, doppio coro e orchestra.

Dal 2005 insegna composizione presso il conservatorio di Cosenza; precedentemente ha insegnato composizione presso i conservatori di Palermo, Trapani, Reggio Calabria, Avellino.

Sue musiche sono edite principalmente da Sonzogno (Milano), oltre che da altri editori quali Berben (Ancona), B & W Italia (Roma), Preludio (Milano) e C.I.M. (Napoli) e incise su CD Beat Records e BMG Ricordi.

Armonie d’Arte Festival – Nuove Rotte mediterranee Connessione dello spettacolo alla declinazione 2022 del macro tema del Festival (nuove rotte mediterranee):

TRANSITI

Se il concetto di “transiti” per il festival non è certo solo una traiettoria geografica o materiale, allora in questo lavoro è esaltato proprio per l’accezione immateriale, in cui si rileva uno stupefacente transito valoriale che dal tempo settecentesco migra al nostro tempo, proponendo una riflessione potente e straordinariamente carica di contemporaneità.

il direttore artistico – Chiara Giordano

Venerdi 22 luglio ore 22.00

Borgia (Cz) – Parco archeologico nazionale di Scolacium

RAIMONDO VANILOQUIO NON VANO

TONI SERVILLO voce recitante

operina lirica atto unico di SILVIO PERRELLA

musiche di VINCENZO PALERMO

tammorre ALFIO ANTICO

flauto MAYA PALERMO

coro femminile ENSEMBLE SENTENTIE SONANTES diretto da Alexandra Rudakova.

da un’idea di Chiara Giordano

Foto Francesco Trapasso

Produzione del Festival, Prima assoluta

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