Autostrade, i giudici ribaltano tutto: la decisione e le conseguenze

La sentenza del Consiglio di Stato smentisce quanto deciso dai Tar e riabilita il decreto del governo: la gestione dei tratti torna ad Anas, ma non è finita

Autostrade, cambia tutto per A24 e A25: la decisione

Non è passato neppure un mese dallo scorso 7 luglio, giorno in cui il Consiglio dei ministri presieduto dal premier Mario Draghi (che allora era ancora nel pieno delle sue funzioni, mentre oggi è in carica per il mero disbrigo degli affari correnti) ha approvato il decreto che assegnava ad Anas la gestione di alcuni tratti autostradali del nostro Paese.

Stiamo parlando dei tragitti dell’A24 (quello che collega Roma a Teramo passando per L’Aquila) e dell’A25 (che funge da raccordo tra la stessa A24 e l’autostrada A14, mettendole in congiunzione nello svincolo di Villanova di Cepagatti, nei pressi di Pescara), alcuni dei più trafficati d’Italia in un periodo di intenso viavai a causa delle ferie estive.

La decisione del Consiglio di Stato sulle autostrade A24 e A25: riabilitata la decisione del Consiglio dei ministri

Con quel provvedimento il governo aveva deciso di estromettere la società abruzzese Strada dei Parchi Spa (detenuta e controllata dalla famiglia di imprenditori locali Toto) dalla gestione di questi percorsi, affidando il tutto ad Anas, l’ente statale – incorporato all’interno del Gruppo Ferrovie dello Stato – che si occupa delle infrastrutture stradali e autostradali di interesse nazionale.

La scelta dell’esecutivo era dettata dal fatto che era stato accertato un danno per gravi inadempienze da parte dei gestori. Una situazione di estrema delicatezza, poiché in gioco c’è la salvaguardia di milioni di italiani che ogni giorno percorrono i tratti che corrono lungo la costa adriatica.

Cosa succede dopo la sentenza del Consiglio di Stato su A24 e A25: la gestione della famiglia Toto e le ipotesi future

Ebbene, in questi 25 giorni le cose sono evolute con una rapidità che in pochi si aspettavano, registrando diversi colpi di scena. Il primo si è avuto il 27 luglio, quando il Tar del Lazio (il Tribunale amministrativo regionale, competente in materia) ha accolto il ricorso presentato da Strada dei Parchi Spa, sospendendo di fatto l’attuazione del decreto del Consiglio dei ministri.

Il secondo – di rilevanza forse ancora maggiore – si è avuto proprio in queste ore, con il Consiglio di Stato (l’organo di appello dei procedimenti presi in consegna dai Tar) che ha completamente ribaltato la decisione dei giudici amministrativi, riformulando l’ordinanza di sospensione e tornando ad assegnare ad Anas la gestione dell’A24 e dell’A25.

La sospensione dell’ordinanza del Tar del Lazio e le prossime tappe della vicenda

Ma questo è solamente il verdetto espresso nel secondo grado di giudizio. La sentenza definitiva infatti la dovrà dare la Corte di Cassazione, dato che (come tutto lascia presagire) i diretti interessati faranno di nuovo ricorso contro la scelta fatta dai giudici, che in linea di massima verrà confermata nell’udienza (fissata per il prossimo 25 agosto) che si occuperà di ufficializzare la decisione di oggi.

Come si legge nell’apposito documento, la motivazione del Consiglio di Stato riguarda “la tutela della circolazione autostradale e l’incolumità degli utenti” in quanto “viene in rilievo la problematica della continuità della circolazione in condizioni di sicurezza e l’esigenza di scongiurare il rischio di cedimenti strutturali delle infrastrutture“.

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