Diritti dei lavoratori: ennesimo successo nazionale dell’Avvocatura campana

L’ Avvocatura campana raggiunge un ennesimo significativo traguardo in ambito giuridico nazionale, a difesa dei diritti dei lavoratori, in primis quello di scegliere liberamente i propri rappresentanti senza ostative “di forma”, nel pieno rispetto della volontà espressa dai votanti: l’unica che conti veramente.

Con successo ed ampio eco, è stato infatti accolto il dettagliato e molto ben articolato ricorso d’urgenza presentato dagli avvocati campani Giovanni Della Corte e Pasquale Guadagni. In base a quanto espressamente richiesto dai due noti rappresentanti dell’Avvocatura napoletana, altamente specializzati in Diritto del Lavoro, il Tribunale di Venezia, con disposizione della dott. Anna Menegazzo, esaminate attentamente carte e motivazioni fornite, ha deciso di annullare le elezioni delle RSU/RSL – Rappresentanze Sindacali Unitarie / Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza – che si sono svolte nello stabilimento Acqua San Benedetto di Scorzè (VE), nello scorso mese di giugno, con esclusione arbitraria della FSAA – Federazione Sindacale Autonoma Alimentaristi. Una sigla, quest’ultima, che detiene numerosi iscritti, peraltro particolarmente attivi e motivati, determinati a fare rispettare i propri diritti, come dimostra la vicenda che andiamo a raccontare.

A tutela dell’insindacabile diritto di ogni lavoratore di potere scegliere i propri rappresentanti, purché sia chiara la propria volontà, al di là di cavilli burocratici, sostenuta da Della Corte e Guadagni, il Tribunale veneziano, in particolare, ha accolto il dettagliato e ampiamente motivato ricorso in via d’urgenza attentamente studiato e presentato dai due legali di Pomigliano.

I due noti ed apprezzati professionisti campani, tagliano cosi vittoriosi l’ambito traguardo di un’altra meta professionale d’indiscutibile  rilievo, in materia di diritti dei lavoratori, che servirà a tutelare tanti altri dipendenti e sigle sindacali che si trovano a subire situazioni discriminatorie similari, molto più diffuse di quanto si possa immaginare.

Giovanni Della Corte e Pasquale Guadagni sono riuniti nel noto studio specializzato in Diritto del Lavoro, “Guadagni – Della Corte & Partners, Avvocati con Patrocinio alle Giurisdizioni Superiori: Napoli – Treviso – Roma” (sede principale in via Mauro Leone a Pomigliano d’Arco).

I due sono illustri esponenti della qualificatissima rappresentanza forense campana, considerata ai vertici a livello nazionale ed internazionale; hanno raggiunto con successo e pregevole risonanza, numerosi esiti giurisprudenziali che rappresentano punti fermi a salvaguardia  del basilare diritto da parte dei lavoratori, di potere scegliere appunto in libertà i propri rappresentanti da designare, nel pieno rispetto di quanto è indicato con chiarezza, nella sua invalicabile semplicità, dal principio che si rifà all’articolo 39 della nostra Costituzione.

Innanzitutto, va premesso che già da anni, la FLAI-CGIL – Federazione Lavoratori Agro-Industria – e la FAI-CISL – Federazione Agricola Alimentare Ambientale Industriale Italiana – si presentano come unici interlocutori del datore di lavoro. È indispensabile altresì sottolineare che entrambe avevano escluso la lista dei candidati della FSAA (Federazione Sindacale Autonoma Alimentaristi): un sindacato autonomo che sta raccoglendo sempre maggiori consensi, anche fra i lavoratori dello stabilimento situato a Scorzè in provincia di Venezia, grazie al costante impegno dimostrato al fianco dei dipendenti.

Precisiamo che la Commissione elettorale aveva motivato la contestata esclusione disposta ai danni della FSAA – Federazione Sindacale Autonoma Alimentaristi –immotivata a detta degli interessati e dei loro legali, appellandosi a delle presunte violazioni di carattere procedurale.

A niente è valso presentare a riguardo regolare ricorso, alla stessa Commissione Elettorale, peraltro motivato con tutte le spiegazioni del caso che avrebbero potuto servire a dirimere subito la questione. La FSAA non è stata ascoltata, nè ha ottenuto un’opportuna rivisitazione della rigida posizione assunta dalla stessa Commissione, che gravemente la penalizzava.

Quindi, in considerazione del fatto che erano state ignorate le proprie ragioni ed erano rimaste inascoltate tutte precise spiegazioni fornite, alla FSAA non è rimasto che impugnare la decisione della Commissione elettorale, ritenuta arbitraria, dinanzi al Comitato dei Garanti, istituito presso la Direzione Territoriale del Lavoro di Venezia. A supporto, gli avvocati Giovanni della Corte e Pasquale Guadagni hanno fornito una serie di appropriate argomentazioni che sono servite a fare chiarezza e ristabilire il diritto violato.

A danno dei diritti della FSAA e a conferma della sua contestata esclusione dalla competizione, si è aggiunto anche il voto dei due sindacati FLAI CGIL e FAI CISL, oltre a quello del rappresentante di Confindustria, che hanno stabilito che le elezioni si dovessero tenere nel mese di giugno, appunto con l’esclusione degli avversari, privati del diritto di potere esssere eletti. Le sigle che avevano deciso l’esclusione della FSAA, si sono perciò automaticamente aggiudicate tutte le cariche elettive, in assenza di “concorrenza”.

Appare chiaro che questa prevaricazione era inaccettabile per il sindacato autonomo FSAA, sostenuto dai propri iscritti, che hanno sollecitato una presa di posizione chiara ed inequivocabile, con ricorso ai massimi organi competenti. La Federazione Sindacale Autonoma Alimentaristi ha perciò deciso di rivolgersi al Tribunale di Venezia, atttaverso lo studio “Della Corte & Guadagni” per fare valere le proprie ragioniIl Tribunale veneziano ha deciso di accogliere il ricorso ex art. 700 cpc, perché ha ritenuto illegittima l’esclusione, riconoscendo i diritti della FSAA che erano stati evidentemente violati, ed ha annullato le elezioni già tenute, ordinando specificamente: “… il rifacimento delle elezioni per il rinnovo delle RSU/RSL nello stabilimento di Scorzé della San Benedetto s.p.a., ammettendo la partecipazione dei candidati indicati nella lista della FSAA…”.

Lo Stabilimento dell’Acqua San Benedetto si trova perciò in questo momento senza un interlocutore sindacale, giacché la RSU/RSL che sarebbe attualmente in carica, è da ritenersi automaticamente decaduta e soprattutto del tutto priva del potere di rappresentare i lavoratori dello stabilimento, come chiaramente decretato in maniera tassativa ed inequivocabile, dal suddetto accoglimento.

Ora, i dipendenti attendono  che quanto prima si dia finalmente svolgimento al regolare rinnovo delle cariche, in una realtà di rilievo internazionale, qual’è quella della Acqua San Benedetto, nel rispetto del fondamentale principio del “favor partecipationis”, che vale nelle competizioni elettorali, secondo il quale devono essere preferite innanzitutto le scelte interpretative, che garantiscano agli elettori di potere esprimere liberamente le loro preferenze, nel rispetto delle leggi e della stessa Costituzione italiana.

Ricordiamo che aveva trovato ampio rilievo, in una situazione similare, l’accoglimento del ricorso urgente presentato dallo stesso avvocato Giovanni Della Corte, unitamente al collega Antonina Viola, da parte del giudice della 5a Sezione civile del Tribunale di Palermo, Rachele Monfredi, a salvaguardia dei diritti della Failms (confederata Consafi) e dei suoi iscritti, contro la decisione – reputata illegittima dagli stessi legali – assunta dalla Commissione elettorale che aveva stabilito di negare ai candidati della suddetta sigla il diritto di partecipare alla consultazione. In quel caso, la motivazione fornita per giustificare l’arbitrio è stata di “presunte anomalie formali”. Ma a tale proposito, non era stato preso in considerazione il particolare basilare – per quanto fosse stato sottolineato nelle precisazioni fornite dai ricorrenti – che la Failms “non essendo firmataria del contratto collettivo nazionale del lavoro non è tenuta a osservare pedissequamente la modulistica utilizzato da Fiom, Uilm e Fim…”.

Va perciò ribadito tassativamente che una commissione elettorale non può per nessuna ragione decidere in autonomia come gestire le votazioni. Eppure, purtroppo, questo accade sovente, anche in tanti altri contesti e in altre aziende, sul territorio nazionale. Un malcostume che va debellato quanto prima.

Alla luce di tutte queste considerazioni, emerge in maniera inoppugnabile l’importanza dell’accoglimento del ricorso relativo alla vicenda della sede veneziana della San Benedetto, quale affermazione fondamentale del principio della libera scelta, da tenere in debito conto e quale basilare esempio, affinché ogni situazione anomala e discriminatoria che sia stata attuata e si possa verificare a Nord come a Sud, venga immediatamente riportata nella piena legalità, attraverso l’annullamento di elezioni arbitrarie, appellandosi prontamente al rispetto dei principi democratici che nella nostra Nazione sanciscono la libertà di ogni lavoratore di potere scegliere da chi farsi rappresentare, semplicemente attraverso la chiara manifestazione della propria volontà: diritto sacrosanto ed inviolabile.

Teresa Lucianelli

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