Berlusconi ha deciso, candidatura al Senato

Dopo aver smentito categoricamente la possibilità di ricoprire il ruolo di presidente del Senato, e aver dichiarato di “essere più utile” in Europa, “a lavorare per convincere l’Ue a darsi una posizione nei confronti di Usa, Cina e Russia”, ecco che arriva una nuova presa di posizione del leader azzurro.

“Ho avuto pressioni da parte di tantissime persone, non solo da parte di Forza Italia”, spiega l’ex Cav raccontando ai microfoni di “Radio Anch’io” su Radio Raiuno che sarebbe intenzionato a candidarsi al Senato. “Ci sto pensando, penso che alla fine mi candiderò al Senato”.

Non meno di una settimana fa, aveva aperto alla possibilità di una collocazione nei banchi della seconda più alta carica dello Stato, ma sembrava più interessato (costretto?) a guardare a Bruxelles.

Dopo aver escluso un governo Berlusconi V, sull’ipotesi di Giorgia Meloni premier, l’ex Cav ha ribadito che “noi abbiamo sempre detto che chi ha più voti verrà proposto al capo dello Stato come candidato premier. Se sarà Giorgia Meloni, sono sicuro che si dimostrerà adeguata al difficile compito”.

Rischi di autoritarismo, come ha sollevato buona parte della sinistra, in caso di vittoria del centrodestra alla prossima tornata elettorale del 25 settembre? Berlusconi minimizza: “Ho l’impressione che questa preoccupazione sia molto enfatizzata dalla sinistra. Il Pd in questi giorni sembra impegnato a creare un nuovo Cnl, come se si trattasse di liberare il Paese dal nazismo. Tutto questo è un po’ ridicolo e non fa bene di certo alla qualità del dibattito politico. In Europa c’è molta più maturità, più responsabilità, più rispetto per noi e per l’Italia”.

Lui, che, dice, non si appassiona molto a questa competizione, chiarisce di interessarsi molto di più delle “cose da fare per caratterizzare il centrodestra di governo”.

A partire senz’altro dalla flat tax: “Non è corretto dire che la flat tax costa, almeno nel medio periodo, al contrario fa crescere le entrate dello Stato” prova a convincere l’ex premier. “Con la flat tax evasione e elusione diventano meno convenienti e quindi emerge tutto il Pil sommerso. In secondo luogo, lo stimolo che ne deriva fa crescere occupazione, consumi, investimenti e le entrate pubbliche. Cosi la necessità di spesa sociale diminuisce”.

Intanto, a quanto si apprende  da fonti del tavolo del centrodestra sui collegi, l’alleanza avrebbe fatto un accordo per riservare alle forze centriste – Udc, Coraggio Italia, Noi con l’Italia e Italia al Centro – 16 seggi. L’accordo prevederebbe anche un simbolo unitario per le 4 componenti, superando così l’accordo tra Cesa e Brugnaro da una parte, e Lupi e Toti dall’altra, che dovrebbero quindi correre con un simbolo unico.

Mentre i 5 Stelle chiudono le loro candidature con illustri esclusi, il centrodestra intanto ha chiuso il suo programma. “Non sono previsti altri incontri. Adesso, prima della presentazione ufficiale, la bozza sarà consegnata ai leader dei partiti della coalizione per l’approvazione definitiva” si legge in una nota ufficiale.

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