Una novità interessante dal punto di vista lavorativo in questo agosto bollente è la possibilità di richiedere un nuovo bonus pari a 1.000 euro. Molti di voi ne avranno sentito parlare, vediamo di capire bene cos’è. Si tratta di una novità prevista dalla Legge di bilancio 2022, per cui sono stati stanziati 5 milioni di euro per l’anno 2022. Non si tratta però di un’agevolazione dedicata a tutti i lavoratori, ma soltanto a una specifica categoria.
Possono infatti richiedere il bonus di 1.000 euro soltanto i lavoratori fragili, con determinate caratteristiche. Una sorta di “compensazione” per i fragili, considerato che per loro, come denunciano i sindacati, nonostante promesse e annunci, il decreto Aiuti bis licenziato dal Consiglio dei Ministri il 4 agosto ha ignorato le richieste provenienti da molte parti in merito allo smart working.
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Il problema dello smart working non rinnovato
Cos’è successo? Di fatto non sono state inserite le precedenti misure straordinarie di tutela alla salute per coloro che si trovano particolarmente esposti al rischio di contagio Covid, che resta ancora molto elevato. Il riferimento è in particolare allo smart working.
CGIL, CISL e UIL hanno sollecitato, direttamente ai ministri del Lavoro Orlando e della Salute Speranza, la necessità di prevedere urgenti proroghe ai provvedimenti scaduti il 31 luglio scorso, a partire dalla sorveglianza sanitaria eccezionale, dall’accesso allo smart working per importanti patologie conclamate e in caso di riconoscimento di grave disabilità, nonché ai fini dell’esclusione dal comporto per i periodi di assenza quando la mansione/funzione svolta non consente il lavoro a distanza.
Se la norma non verrà modificata, anche i lavoratori fragili il 1° settembre prossimo dovranno rientrare al lavoro in presenza o assentarsi con la certificazione di malattia, mentre l’eventuale ricorso allo smart working, se possibile, verrà concesso in modalità ordinaria con un requisito di priorità nella turnazione tra i richiedenti, “cosa ben diversa – attaccano i sindacati – dal rendere esigibile un diritto soggettivo motivato”.
Di fatto, per usufruire dello smart working non esisteranno più delle direttive statali valide per tutti, ma serviranno nuovi accordi che dovranno essere stipulati volta per volta tra le singole aziende e i propri dipendenti.
Resterà comunque in vigore il regime semplificato delle comunicazioni al ministero del Lavoro: dal 1° settembre infatti le aziende non dovranno più trasmettere le singole intese raggiunte una per una con ogni dipendente, ma potranno comunicare solo l’elenco dei contribuenti che hanno deciso in autonomia di firmare l’accordo.
Come funziona il Bonus 1.000 euro per i lavoratori fragili
Tornando alla novità del Bonus 1.000 euro, invece, come chiarisce l’INPS, la misura è destinata ai dipendenti privati aventi diritto all’assicurazione economica di malattia presso l’INPS, che nel 2021 abbiano fruito della tutela prevista per i lavoratori fragili prevista dall’articolo 26 del decreto-legge 17 marzo 2020.
L’indennità è concessa una tantum, quindi una sola volta, al lavoratore al quale sia stata riconosciuta una condizione di disabilità con connotazione di gravità o una certificazione rilasciata dai competenti organi medico legali, attestante una condizione di rischio derivante da immunodepressione o da esiti di patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita, e abbia perciò presentato uno o più certificati di malattia nel 2021.
Inoltre, il lavoratore deve avere raggiunto nel 2021 il periodo massimo indennizzabile di malattia, disciplinato dalla specifica normativa, e non deve avere, nel corso del 2021, lavorato in smart working nei periodi per i quali ha presentato i certificati di malattia.
Il bonus 1.000 euro viene erogato dall’INPS a fronte di specifica domanda, con l’autocertificazione del possesso dei requisiti. L’indennità, inoltre, non concorre alla formazione del reddito e non è riconosciuta per essa accredito di contribuzione figurativa.
A chi non spetta
L’indennità non spetta invece:
- ai collaboratori familiari (colf e badanti);
- agli impiegati dell’industria;
- ai quadri (industria e artigianato);
- ai dirigenti;
- ai portieri;
- ai lavoratori autonomi;
- ai lavoratori iscritti alla Gestione Separata.
Cosa serve per presentare domanda
La domanda è aperta dall’8 agosto sul sito INPS. All’interno del servizio per la presentazione della domanda, ecco cosa possono fare e trovare i contribuenti:
- informazioni: scheda informativa sulla prestazione;
- inserimento domanda: la funzione consente la compilazione delle informazioni necessarie per l’invio della domanda. Il sistema consente di effettuare l’acquisizione parziale della domanda dando la possibilità all’utente di modificarla e completarla in tempi diversi prima di confermarla definitivamente;
- annullamento domande: la funzione consente l’annullamento della domanda già inviata/protocollata;
- consultazione domande: la funzione consente la consultazione delle domande presentate all’Istituto;
- manuale utente.
Per l’inserimento della domanda, il cittadino deve fornire tutte queste informazioni richieste:
- “Dati anagrafici”, “Residenza”, “Contatti personali”: i dati anagrafici e la residenza visualizzati sono quelli già in possesso dell’INPS. È possibile specificare un domicilio diverso dalla residenza per le comunicazioni della Struttura territoriale INPS competente. I contatti personali utilizzati saranno quelli presenti nella sezione “Anagrafica” di “MyInps”
- “Dichiarazioni”: in questa sezione devono essere rese, oltre alla dichiarazione di essere in possesso di tutti i requisiti previsti per richiedere la prestazione, quelle relative alla posizione lavorativa prevalente nel 2021
- “Informazioni per l’accredito del pagamento”: il pagamento del bonus verrà effettuato tramite accredito sull’IBAN indicato dal richiedente. Per essere validato, l’IBAN deve essere intestato o cointestato al richiedente. Nel caso di richiesta di accredito su IBAN Area SEPA (extra Italia) il beneficiario della prestazione deve allegare il modulo di identificazione finanziaria se non già prodotto all’INPS in occasione di precedenti richieste di pagamento. Il modulo di identificazione finanziaria, codice “MV70”, è disponibile sul portale web http://www.inps.it.
Entro quando e come presentare domanda
La domanda per il bonus 1.000 euro deve essere presentata esclusivamente online, attraverso uno dei seguenti canali:
- portale web www.inps.it, al seguente percorso: “Prestazioni e servizi” > “Servizi” > “Bonus lavoratori fragili – Indennità una tantum”, se si è in possesso di credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) di almeno II livello, della Carta di identità elettronica (CIE) o della Carta Nazionale dei Servizi (CNS)
- contact center integrato, chiamando il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori
- istituti di patronato.
La domanda per il bonus ai lavoratori fragili deve essere presentata entro e non oltre il 30 novembre 2022.