‘L’8 ottobre del 2019, su proposta di Cinque Stelle e Pd, il Parlamento approvò a maggioranza bulgara la legge sul taglio dei parlamentari, da 945 a 600. Ecco, ora che si torna a votare gli stessi paladini del risparmio anticasta, Pd e Cinque Stelle in primis, piagnucolano come bambini per essere rimasti fuori dalle liste e quindi senza più stipendio garantito. In un impeto di stupido populismo, questi signori si sono tagliati da soli il ramo su cui stavano appollaiati e ora non accettano di essere caduti a terra; peraltro inutilmente, perché il risparmio reale di quella sciagurata riforma che limita la rappresentanza popolare è stato calcolato nello 0,007 per cento della spesa pubblica, poco più di niente, addirittura minore che se invece dei seggi si fossero tagliati lo stipendio e le spese folli di un faraonico mantenimento delle due Camere’, osserva Alessandro Sallusti.
Tre anni fa, per dare retta alle sirene grilline, arrivò il taglio dei parlamentari di cui oggi si misura l’effetto negativo sul diritto di rappresentanza dei territori. Tutta roba che arriva da sinistra, altro che rischio per il Paese se al governo andranno le destre.
Già, questa campagna di demonizzazione di Giorgia Meloni è un autogol pazzesco, come lo furono in passato prima quella contro Silvio Berlusconi e poi quella contro Matteo Salvini. Più quelli picchiano dalle colonne di La Repubblica e non soltanto – già, picchiatori come i picchiatori fascisti – più i tre leader e i loro elettori si compattano. Personalmente, per quel poco che vale, conosco tante persone partite freddine e ora assai motivate “a non dargliela vinta ai comunisti più o meno mascherati”. C’è da sperare che questi non mollino con l’allarme fascismo e le ridicole “inchieste su M”, dove “M” (copyright La Repubblica) dovrebbe evocare nella loro fantasia malata M-eloni come M-ussolini. Mi spiace che dai giornali siano spariti riferimenti consistenti a Berlusconi mafioso e a Salvini torturatore di immigrati o baggianate del genere, i due ne gioverebbero assai ma magari è solo questione di tempo e prima della fine della campagna elettorale qualche aiutino lo daranno anche a loro.
Per un attimo ho temuto che la sinistra avesse fatto esperienza del passato e avesse capito che nelle urne essere contro le persone fisiche non paga, diventa stucchevole e respingente, impedisce di allargare il bacino di utenza. Niente, anche Enrico Letta, uno che si vanta di aver insegnato alta politica in una prestigiosa università di Parigi, è caduto mani e piedi nella trappola e come tutti gli uomini di una certa età ha perso la testa per una donna più giovane, tale Giorgia M, per dirla alla Repubblica. Da quelle parti Giorgia è diventata una ossessione.