La legislazione sociale italiana si preoccupa di tutelare tutte quelle persone che, a causa della loro patologia, non possono accedere al mondo del lavoro, oppure possono farlo ma a condizioni decisamente svantaggiate. Tra gli strumenti principali di protezione di questi soggetti vi è l’invalidità civile. Perché l’invalidità sia riconosciuta (con conseguenti benefici) è necessario che ricorrano i presupposti previsti dalla legge, e cioè: che la malattia venga accertata da un’apposita commissione; che la patologia risulti essere davvero invalidante. Con questo articolo vedremo l’elenco delle malattie croniche per la pensione di invalidità.
Indice
- 1 Invalidità civile: cos’è?
- 2 Chi è invalido civile?
- 3 Invalidità civile: quali sono le percentuali?
- 4 Malattie croniche: quali sono?
- 4.1 Malattie croniche dell’apparato cardiocircolatorio
- 4.2 Malattie croniche dell’apparato respiratorio
- 4.3 Malattie croniche dell’apparato digerente
- 4.4 Malattie croniche dell’apparato urinario
- 4.5 Malattie croniche dell’apparato endocrino
- 4.6 Malattie croniche dell’apparato neurologico
- 4.7 Invalidità: le malattie psichiche
Invalidità civile: cos’è?
Prima ancora di elencare le malattie croniche per la pensione d’invalidità, vediamo cos’è l’invalidità civile. L’invalidità civile è la difficoltà a svolgere alcune funzioni tipiche della vita quotidiana o di relazione a causa di una menomazione o di un deficit fisico, psichico o intellettivo, della vista o dell’udito.
Chi è invalido civile?
Secondo la legge italiana, è invalido civile chiunque sia affetto da patologie tali da:
- compromettergli la normale capacità lavorativa, se la persona sia in età da lavoro, cioè tra i diciotto e i sessantacinque anni e sette mesi;
- renderlo incapace di svolgere le attività tipiche della sua età, se minore di diciotto o maggiore di sessantacinque anni e sette mesi.
Invalidità civile: quali sono le percentuali?
Prima di passare a vedere l’elenco delle malattie croniche per la pensione d’invalidità, scopriamo le principali agevolazioni riconosciute all’invalido civile.
I benefici che la legge prevede a favore di chi è dichiarato invalido civile variano a seconda della percentuale di invalidità riconosciuta. Schematicamente, quindi, possiamo così sintetizzare:
- invalidità pari o superiore al 34% (soglia minima): prestazioni di carattere socio-assistenziale quali, ad esempio, prestazioni protesiche e ortopediche;
- invalidità pari o superiore al 46%: iscrizione al collocamento mirato;
- invalidità pari o superiore al 50%: congedo straordinario per cure (se previsto dal Ccnl);
- invalidità pari o superiore al 67%: esenzione parziale pagamento ticket per visite specialistiche, esami e diagnostica strumentale.
- invalidità pari o superiore al 74%: assegno mensile di assistenza;
- invalidità pari al 100%: pensione d’inabilità.
L’assegno di invalidità spetta solo a chi sia dichiarato invalido con una percentuale compresa tra il 74 e il 99%; inoltre, a differenza dell’indennità di accompagnamento, è necessario anche che il soggetto versi in uno stato di bisogno economico. La pensione di inabilità, invece, spetta solamente a chi viene riconosciuta un’invalidità pari al 100%.
Inoltre, la persona invalida al 100% che sia anche incapace di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o con necessità di assistenza continua o che non sia in grado di compiere autonomamente gli atti quotidiani della vita, ha diritto anche all’indennità di accompagnamento a prescindere dai requisiti economici (cioè dal reddito).