Prezzo benzina, sale ancora: primo calo dei consumi

I prezzi di benzina e diesel tornano a salire in tutta Italia, e arriva il primo calo dei consumi da febbraio 2021. Ad aggravare la situazione c’è anche una delle incombenze che maggiormente preoccupano gli operatori e le associazioni dei consumatori, e cioè la scadenza del taglio delle accise, prevista per il prossimo 20 settembre.

I prezzi alla pompa sono tornati a sfiorare 1,80 euro al litro: il prezzo medio praticato alle pompe di benzina self sale a 1,770 euro al litro, con il diesel che si assesta su una media di 1,802 euro al litro.

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Benzina e diesel, prezzi ancora in aumento

Calano i consumi dei carburanti

Benzina e diesel, prezzi ancora in aumento

Dopo il sospirato calo dei prezzi di diesel e benzina registrato all’inizio dell’estate, complici l’incremento di produzione deciso dai Paesi Opec+ e la decisione del Governo di tagliare le accise sui carburanti, i prezzi alla pompa sono tornati a salire molto velocemente.

Secondo gli ultimi dati messi a disposizione dal Ministero, il prezzo medio della benzina nel mese di luglio 2022 era di 1,968 euro al litro, mentre quello del gasolio si attestava su 1,927 euro al litro e quello del GPL auto su 0,824 euro al litro, in discesa di oltre il 2% rispetto ai prezzi folli del mese precedente. Secondo le rilevazioni di Quotidiano Energia, però, la flessione dei prezzi che si è registrata fino alla metà di agosto potrebbe essere stata solo temporanea: i prezzi sono tornati a salire, e anche in maniera veloce.

“Dopo un periodo di lenta discesa, i prezzi dei carburanti tornano a crescere in modo velocissimo”: è la denuncia di Assoutenti, che considera i nuovi rialzi “un pessimo segnale per i consumatori italiani e per l’intera economia”, che rischia di avere effetti a cascata sui prezzi al dettaglio e quindi sulla vita quotidiana dei cittadini.

Secondo i dati di Quotidiano Energia, il prezzo medio nazionale della benzina nei distributori self è salito da 1,766 a 1,770 euro al litro, con punte di 1,781 euro al litro per alcuni marchi, mentre il diesel è schizzato a 1,802 euro. Quanto al servito, i costi sono di 1,920 euro al litro per la benzina e di 1,945 euro al litro per il diesel (contro 1,918 euro della rilevazione precedente).

Anche il prezzo del metano continua a salire, e cresce l’allarme per la rete di distribuzione sul territorio: i prezzi praticati oggi per il metano auto sono ancora in salita, tra 2,438 e 2,872 euro al chilo. E si aspetta quella che da Assoutenti chiamano “la spada di Damocle del taglio delle accise”, che rischia di far schizzare i prezzi dei carburanti di nuovo oltre i 2 euro al litro.

Calano i consumi dei carburanti

“Gli effetti per i consumatori rischiano di essere devastanti” spiega il presidente di Assoutenti Furio Truzzi ad ANSA, “perché la risalita di benzina e gasolio ha impatti diretti sia sui costi di rifornimento in capo alle famiglie, sia sui listini al dettaglio dei beni trasportati a partire dagli alimentari, che subiranno una nuova impennata nel corso dell’autunno”.

Il consumo dei carburanti è già diminuito: a luglio scorso i consumi di benzina e gasolio per autotrazioni hanno registrato il primo calo dal febbraio del 2021. Come precisa l’Unem – Unione energie per la mobilità, “la benzina totale ha mostrato una diminuzione del 2,1% (-16.000 tonnellate) rispetto a luglio 2021”, presentando comunque un aumento rispetto allo stesso mese del 2019.

Ciò è dovuto in buona parte all’aggiornamento del parco auto, che ha premiato l’alimentazione a benzina-ibrida rispetto al gasolio, che infatti ha “evidenziato per il secondo mese consecutivo una contrazione: -2,7% rispetto a luglio 2021”, con una diminuzione complessiva del 4,8% dei consumi di gasolio su rete rispetto al luglio 2019.

Anche le immatricolazioni calano rispetto a luglio 2021, e a farne le spese, oltre alle auto alimentate a diesel (-9,9%), sono quelle a metano (-69%) e le elettriche Bev +Phev (-20,3%). L’unico settore in cui il consumo è in netto aumento è, neanche a dirlo, quello del carburante per aerei, che fa registrare a luglio una crescita del +60% rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

“Il fatto che un consumo obbligato come quello dei carburanti cali è il segno di un rallentamento delle attività produttive e del trasporto merci”, osserva Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “È chiaro che al di là dei flussi turistici in ripresa e degli spostamenti indispensabili, i viaggi facoltativi sono crollati per via del caro carburanti”, conclude Dona. E per agosto si prevede un’ulteriore contrazione dei consumi dei carburanti.

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