Per il prossimo 31 maggio, l’opposizione indiana ha lanciato un appello allo sciopero generale, contro l’aumento senza precedenti dei prezzi della benzina. Il presidente per l’alleanza democratica nazionale Sharad Yadav, ha lanciato un appello alla chiusura dei negozi e degli uffici e ha invitato gli automobilisti a non usare la macchina. Le compagnie petrolifere nazionali hanno annunciato il più forte aumento dei prezzi della benzina degli ultimi dieci anni, chiamando in causa crescenti perdite dovute ai prezzi sovvenzionati, all’aumento del corso del greggio e all’erosione della rupia rispetto al dollaro. Tasse comprese, l’aumento del prezzo della benzina – 6,28 rupie (circa 8 centesimi di euro) per litro – si tradurrà in un incremento di 7,5 rupie nelle grandi città come Nuova Delhi. Il governo aveva liberalizzato i prezzi del carburante nel giugno 2010 nell’ambito di una riforma volta a ridurre le sovvenzioni massicce versate alle compagnie petrolifere nazionali. I prezzi da allora sono regolarmente aumentati. Questo nuovo aumento avviene in un momento in cui il governo guidato dal Partito del Congresso deve fare i conti con una crescente impopolarità legata all’inflazione che resta superiore al 7% e con degli scandali di corruzione.
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