Non è che sotto sotto Gianfranco Miccichè e Cateno De Luca… Fantapolitica? Vedremo

In queste ore il coordinatore di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Miccichè, presidente uscente dell’Assemblea regionale siciliana, deve essere molto perplesso. Che sta succedendo? Succede che il candidato alla presidenza della Regione siciliana, Renato Schifani (che, fino a prova contraria, è il candidato che Miccichè dovrebbe sostenere), ha rilasciato una dichiarazione nella quale tesse le lodi del presidente della Regione siciliana uscente, Nello Musumeci, e – in particolare – della gestione della sanità siciliana da parte dell’assessore uscente, Ruggero Razza, molto vicino allo stesso Musumeci. Dice Schifani – che, con molta probabilità, pensa di essere eletto nuovo presidente della Regione – che il suo Governo continuerà l’azione svolta nella sanità dal Governo Musumeci, ovvero dall’assessore Razza. In politica, si sa, ci sono passaggi obbligati. Il presidente uscente Musumeci, questo va da sé, non si è ricandidato perché la leader di Fratelli d’Italia gli ha detto di non insistere per il bene della coalizione di centrodestra. L’assessore uscente, il citato Ruggero Razza, avrebbe dovuto essere candidato alle elezioni politiche nazionali: ma così non è stato. Va da sé che Musumeci – che invece è candidato alle elezioni politiche nazionali – non abbandonerà il suo pupillo Razza. Non è da escludere che Fratelli d’Italia – se Schifani verrà eletto presidente della Regione – chieda l’assessorato alla Salute-Sanità proprio per Razza. Le dichiarazioni di queste ore di Schifani vanno proprio in questa direzione.

E’ chiaro che Schifani, in questa fase, ha un problema: deve tenersi buono l’elettorato di Musumeci e, in generale, l’elettorato di Fratelli d’Italia. Insomma, per dirla in breve, non è da escludere che la Meloni – se Schifani verrà eletto presidente della Regione siciliana – chieda la riconferma di Razza all’assessorato alla Salute-Sanità.

Musumeci ha sempre avuto un grande seguito elettorale e Schifani, per essere eletto, non può farne a meno. Il problema, adesso, si pone per Miccichè. Perché? Perché Miccichè, che è stato il protagonista della mancata ricandidatura di Musumeci, ha tenuto questa linea soprattutto per contestare la gestione della sanità da parte del Governo Musumeci. Oggi Miccichè si ritrova con le spalle al muro, perché ha capito che non solo Musumeci ma Fratelli d’Italia – con in testa la leader Giorgia Meloni – se vincerà Schifani chiederà e – con molta probabilità otterrà – la riconferma di Ruggero Razza all’assessorato alla Salute-Sanità. Miccichè non aveva capito quello che potrebbe succedere? Sì, l’aveva capito. Tant’è vero che, nei giorni scorsi, ben sapendo che se il centrodestra vincerà le elezioni con Schifani Forza Italia non potrebbe chiedere anche la presidenza dell’Assemblea regionale siciliana (che è quello che interessa a Miccichè), lo stesso Miccichè si è proposto come possibile assessore alla Salute-Sanità. Ha avanzato la sua candidatura proprio per cercare di bloccare la riconferma di Ruggero Razza. Ma la sua mossa politica non ha funzionato, perché Schifani – che ha bisogno dei voti di Musumeci e, in generale, di Fratelli d’Italia – di fatto ha già aperto alla prospettiva, in caso di sua elezione alla guida della Sicilia, della riconferma di Razza alla guida dell’assessorato alla Salute-Sanità. Di fatto – questo è il ‘succo’ politico di quanto sta avvenendo nel centrodestra siciliano in queste ore – Musumeci e Fratelli d’Italia sembra che abbiano già chiuso l’accordo fregando Miccichè, che in caso di vittoria del centrodestra con Schifani, non avrà né la presidenza dell’Assemblea regionale siciliana (Forza Italia non può esprimere presidente della Regione e presidente dell’Ars), né l’assessorato alla Salute-Sanità. Di più: dovrebbe ‘ingoiare’ di nuovo l’assessore Ruggero Razza che Miccichè e i suoi non hanno mai sopportato.

Che potrebbe succedere, allora? E’ ormai opinione comune che i candidati alla presidenza della Regione siciliana sono due: il citato Schifani e Cateno De Luca; gli altri candidati non sembra siano della partita. I sondaggi, per quello che valgono, danno in vantaggio Schifani. Messo alle strette, Miccichè e i suoi potrebbero anche cambiare cavallo negli ultimi giorni. Abbiamo già accennato al fatto che Miccichè, con un presidente della Regione di Forza Italia, non potrebbe aspirare a farsi riconfermare alla presidenza dell’Assemblea regionale siciliana. Mentre se venisse eletto De Luca… Insomma, con De Luca presidente della Regione – magari con un accordo sottobanco con Miccichè che decide di farlo votare – lo stesso Miccichè potrebbe diventare per la terza volta presidente dell’Assemblea regionale siciliana. Fantapolitica? Vedremo. Sotto gli occhi di tutti ci sono due elementi. Primo: De Luca è in crescita. Secondo: De Luca prenderà tanti voti disgiunti. Morale: Miccichè potrebbe sempre dire che lui è stato corretto, ma sono stati gli elettori di centrodestra, autonomamente, a votare per De Luca. Se poi ‘casualmente’ De Luca lo indicherebbe presidente dell’Ars, ebbene, sarebbe, appunto, solo un caso. C’è solo un piccolo particolare: De Luca è di natura imprevedibile…

Angelo Forgia

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