Sul dossier forse più importante, quello che toglie il sonno a tante famiglie e imprese, Meloni tiene quindi un tassello del governo uscente al suo posto, usufruendo dell’esperienza maturata da Cingolani in questi mesi. L’incarico di advisor per l’energia al servizio di Palazzo Chigi “non è retribuito, lo faccio con spirito costruttivo” con la mission di “superare l’inverno vista l’emergenza che ci troviamo a fronteggiare”.
Il ruolo di “advisor per l’energia” per Palazzo Chigi è stato “concordato con Draghi e Meloni, nel lungo colloquio prima della cerimonia della campanella. “Occorre terminare il lavoro sul price cap e sul rigassificatore – dice ancora Cingolani -. Sarò consigliere di Meloni in materia energetica. C’è da finire tutto il lavoro sul tetto al prezzo del gas, che è stato sì approvato, ma ora bisogna lavorare su termini e condizioni. Resterò a lavoro, ma non retribuito, per superare l’inverno vista l’emergenza che ci troviamo a fronteggiare”, dunque “mettere in sicurezza questo periodo”.
Sul tetto al prezzo del gas e la sfida energetica “valuteremo. Naturalmente c’è l’impegno in questo momento a trovare delle soluzioni, come governo”. Così il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin lasciando Palazzo Chigi dopo il primo Consiglio dei Ministri. Un impegno che potrà avvalersi delle competenze di Roberto Cingolani.