Il panel dei tecnici indipendente che ha ricevuto mandato dall’Ue di selezionare l’inviato speciale europeo nel Golfo Persico, a quanto si apprende, ha indicato l’ex ministro degli Esteri Luigi Di Maio quale miglior candidato della quaterna giunta sui tavoli di Bruxelles.
Nel documento notificato dal panel stesso agli uffici dell’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Josep Borrell, si legge infatti che “sulla base delle prestazioni” fornite “dai candidati si raccomanda di nominare il sig. Luigi Di Maio” come inviato speciale dell’Ue nel Golfo.
All’interno della quaterna, oltre all’ex capo della diplomazia italiana, figura anche il cipriota Markos Kyprianou, l’ex inviato dell’Onu in Libia Jan Kubis e l’ex ministro degli Esteri e commissario Ue Dimitris Avramopoulos, per il quale Atene si sta molto spendendo.
La raccomandazione, arrivata dopo una serie stringente di interviste e colloqui volti a stabilire le qualità dei singoli candidati, non costituisce comunque la nomina ufficiale, che spetta a Josef Borrell.
Secondo alcuni retroscenisti, l’ex ministro tricolore avrebbe staccato i competitor anche grazie alla visibilità e al ritorno positivo di immagine avuto dal fatto di aver affiancato Mario Draghi alla guida dell’Italia.
L’indennità per questo incarico, che prevede lo status di diplomatico con relativi passaporto e immunità, è di circa 12 mila euro netti al mese, sottoposti alla tassazione agevolata Ue, oltre alla copertura di tutte le spese, staff compreso.
“Questo incarico non è altro che il risarcimento per la scissione a sostegno del governo Draghi – sibilano dal M5s -. Poi sappiamo tutti come è andata a finire per Di Maio: 0,6% “.
Sul piede do guerra anche Maurizio Gasparri di Forza Italia che ha persino presentato una interrogazione in cui si chiede al governo di sospendere la nomina “perché Di Maio non ha nessuna competenza per tale incarico”. E altrettanto ha fatto, chiamando in causa Borrell, l’eurodeputato della Lega Paolo Borchia.
Nel frattempo, dalla Commissione Europea, le bocche continuano a essere cucite. L’istituzione “non commenta mai le speculazioni sui media”, ha affermato il portavoce del Servizio Europeo per l’Azione Esterna, Peter Stano, senza confermare ma nemmeno smentire le notizie circolate su Di Maio. “È in corso e, una volta che sarà completato, annunceremo la nomina”, ha proseguito il rappresentante di Bruxelles.
Intanto ‘Gigino d’Arabia’ incrocia le dita.