Il film cortometraggio Miss Agata, scritto, co-diretto e interpretato da Anna Elena Pepe, che vede nel cast anche Andrea Bosca, Chiara Siani e Yahya Ceesay.
Il film, infatti, racconta la storia di Agata (Anna Elena Pepe), una donna di poco più di trent’anni dall’apparenza un po’ maldestra e buffa ma che invece nasconde un passato difficile. Alex (Andrea Bosca), infatti, l’ex fidanzato violento, continua a tormentarla nella totale indifferenza delle istituzioni, costringendola a cambiare città per sfuggirgli.
La donna decide così di lasciare la sua casa in Piemonte e trasferirsi nella vecchia abitazione della nonna a Ferrara. Inizia a lavorare in un call center che non le offre alcuna prospettiva. Triste e frustrata per la difficile situazione che vive, prova a cercare conforto nella sua collega di lavoro (Chiara Siani), non trovando però una spalla su cui poggiarsi.
Ogni giorno Agata viene letteralmente “bombardata” dai notiziari sui femminicidi e sulla crescente presenza della mafia nigeriana in città. Notizie che, giorno dopo giorno, accrescono sempre di più la sua ansia. Per sopravvivere, si imbottisce di pillole omeopatiche, come se fossero caramelle…
Quando Alex riesce a scovarla nella nuova città dove si sentiva ormai al sicuro, Agata crolla definitivamente. Durante un attacco di panico viene salvata da Nabil (Yahya Ceesay), un richiedente asilo gambiano con cui instaura un tenero rapporto di amicizia. La donna, tuttavia, come altre vittime di violenza continua, ha sviluppato un disturbo post traumatico da stress (PTSD) che le impedisce di riconoscere la realtà e ragionare con lucidità. Così, non riesce a vedere in Nabil il suo principe azzurro, ma come l’occasione per risolvere tutti i suoi problemi…
Utilizzando gli espedienti narrativi e stilistici tipici del black humor inglese, l’autrice affronta il difficile e sempre più attuale tema della violenza sulle donne, affrontandolo però da un punto di vista singolare. La Pepe, infatti, attraverso la sua Agata mostra le terribili conseguenze che una violenza, fisica e verbale, perpetuata nel tempo possono avere sulla vita e la psiche di una donna, portandola a sviluppare il disturbo post traumatico da stress, tipico dei reduci di guerra. Miss Agata è la storia di una “vittima imperfetta” che non è più capace di vedere la realtà e agire in modo lucido.
L’autrice, inoltre, per riuscire a concedere al film quella sensibilità femminile, necessaria per affrontare il tema della violenza sulle donne, ha fortemente voluto una maggioranza di donne nei capi reparto, dalla fotografia alla prodizione, dal montaggio alla scenografia, dai costumi al trucco.
Non solo. Attraverso il rapporto fra Agata e Nabil, nel film si affronta anche il tema dell’immigrazione, ma con una chiava inedita e mai consolatoria. Fondamentale, in tal senso, è stata la scelta degli attori. Infatti, al fianco di professionisti affermati come Andrea Bosca e Chiara Sani, il cast è composto da attori non professionisti come i ragazzi del centro di accoglienza e della scuola di cinema di Ferrara. In particolare, il protagonista maschile Nabil, interpretato dall’esordiente Yahya Ceesay, è realmente un richiedente asilo gambiano, arrivato in Italia nel 2017.
Dopo la presentazione al Souq Film Festival, Miss Agata proseguirà il tour internazionale.