A parte le misure urgenti sul caro bollette la manovra economica del governo Meloni aveva quattro punti forti: flat tax per gli autonomi, riduzione dell’obbligo del bancomat, innalzamento del tetto per l’uso dei contanti, riduzione (e in prospettiva abolizione) del reddito di cittadinanza. Bankitalia ha fatto quattro obiezioni alla manovra: non va la flat tax, non va la riduzione del bancomat, non va l’innalzamento del contante, non va la riduzione del reddito di cittadinanza.
Bankitalia sostiene che sia il provvedimento sul bancomat sia quello sul contante non ostacolano ma agevolano l‘evasione fiscale. E sostiene che questa non è un’ipotesi ma una verità sperimentata concretamente nel tempo. Quanto alla flat tax per gli autonomi, dice Bankitalia, è iniqua e pericolosa. Viola il principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. E abolire o ridurre il reddito di cittadinanza vuol dire produrre un milione di nuovi poveri.
Ora, è chiaro, il governo ha la sua autonomia e se vuole può tirare dritto, in attesa del parere di Bruxelles, che invece ha vincoli molto più stringenti. Quel che è certo è che il governo si presenterà al giudizio di Bruxelles con questo fardello: Bankitalia – che è una istituzione molto prestigiosa, soprattutto in Europa, e lo è sempre stata – ha bocciato la manovra; la Corte dei Conti ha bocciato la manovra, Confindustria ha bocciato la manovra e i sindacati hanno bocciato la manovra. Diciamo che ci troviamo di fronte a una unanimità di no. Rarissima in politica. I giornali di destra sostengono che questa unanimità di no è la prova che la manovra è buona…