Il disavanzo tra spese in aumento ed entrate ridotte ha spinto il governo Meloni a un’affannosa ricerca di nuove risorse, varando così una Legge di Bilancio con misure significative in materia di tassazione e sanatorie: dalla rottamazione delle cartelle esattoriali di basso taglio alla flat tax per le partite Iva, passando per la cosiddetta voluntary disclosure finalizzata al rientro dei capitali nascosti oltreconfine. La Manovra regala inoltre una grande occasione anche a risparmiatori e detentori di patrimoni, che pagando subito le tasse sui redditi di capitale potranno approfittare di un maxi sconto.
Tassazione sui patrimoni al 14%: la novità
L’agevolazione che consente di limitare al 14% la tassa sulle plusvalenze su terreni e partecipazioni societarie, oltre che risparmi e polizze assicurative, è stata prorogata fino al mese di giugno del 2023. E la novità arrivata con l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni è che la misura è stata estesa anche ad azioni e titoli sui mercati finanziari. Insomma, uno sconto fiscale che va a toccare pure i guadagni in Borsa, su cui le imposte si attestavano precedentemente al 26%.
Cosa prevede la Legge di Bilancio
A chiarire nella Manovra presentata al Parlamento le nuove norme sulla tassazione in materia di patrimoni sono gli articoli 26 e 27. Come detto, la platea che può rivalutare la consistenza dei propri averi con l’aliquota ridotta al 14% è stata allargata.
Disponendo varie finestre per una riduzione strutturale del prelievo sulle plusvalenze finanziarie, il contribuente può effettuare i versamenti fra giugno e settembre del 2023, ancora prima della liquidazione. Se poi un investitore guadagna successivamente ancora di più, non deve versare nulla. Le tasse potranno essere pagate o in una sola soluzione o in tre rate annuali con interessi al 3%. In quest’ultimo caso, la prima tranche dovrà essere soddisfatta entro il 30 giugno.
In sostanza il governo offre la vantaggiosa opportunità di mettersi in regola pagando subito le tasse con una percentuale quasi dimezzata e senza ripercussioni su un eventuale aumento delle rendite finanziarie. A convincere l’esecutivo a prorogare lo sconto del 14% e allargarlo a chi ha azioni, obbligazioni e altri titoli sui mercati sono le stime sul gettito: grazie alla misura sono attesi almeno 1,5 miliardi di euro in entrata, utili a rinvigorire le casse dello Stato. La priorità è quella di raccogliere subito le risorse.
Chi guadagna di più dallo sgravio fiscale
Il maxi sconto sui patrimoni ha già destato alcune perplessità. Secondo alcuni analisti si tratta di uno sgravio fiscale asimmetrico, che va a favore soprattutto di chi è più benestante. I dati indicherebbero infatti che ad oggi in Italia la metà più povera della popolazione detiene soltanto il 2,5% dei patrimoni, mentre il 10% più ricco ha il 56% di essi. E considerando anche il taglio strutturale del Reddito di cittadinanza, il rischio è che le disuguaglianze sociali possano essere accentuate.