Bankitalia: assolto ex governatore Fazio

E’ stato assolto l’ex governatore di Bankitalia Antonio Fazio nel processo d’appello sulla tentata scalata di Unipol su Bnl. Insieme a lui altri dieci imputati assolti, tra cui l’immobiliarista Francesco Gaetano Caltagirone. L’ex presidente di Unipol Giovanni Consorte e il suo numero due Ivano Sacchetti, invece, sono stati condannati per insider trading e ostacolo all’autorità di vigilanza rispettivamente a un anno e 7 mesi e a un anno e 6 mesi. Il numero uno di Bankitalia era stato condannato in primo grado a 3 anni e 6 mesi di reclusione.

Era il 15 dicembre 2005 quando Giovanni Consorte risultò indagato dalla procura di Roma nell’ambito dell’inchiesta sulla scalata, e il giorno seguente si venne a sapere che sul registro degli indagati era finito anche l’allora governatore della Banca d’Italia. Entrambi si dimisero a qualche mese di distanza l’uno dall’altro e il 10 gennaio 2006 Banca d’Italia bloccò l’Opa. All’inchiesta di Roma se ne affiancò un’altra della Procura di Milano che il 19 dicembre 2007 portò ad un avviso a comparire per Fazio perché l’ex Governatore e il suo allora capo della Vigilanza, Francesco Frasca (poi assolto in primo grado) avrebbero “in violazione dei doveri d’ufficio istigato, promosso e assecondato la condotta” degli ex vertici di Unipol, Giovanni Consorte, Ivano Sacchetti, Carlo Cimbri e dell’ex ad di Bpi, Giampiero Fiorani.

L’inchiesta milanese fu chiusa il 3 marzo 2008 con 45 indagati (31 persone fisiche e 14 società) e il 18 settembre 2009 il Gup Luigi Varanelli dispose 28 rinvii a giudizio, 14 proscioglimenti e tre patteggiamenti. Il 18 marzo 2010 prese il via il processo davanti ai giudici della prima sezione penale del tribunale di Milano e, nella primavera 2011, i Pm Luigi Orsi e Gaetano Ruta chiesero la condanna di 17 imputati e l’assoluzione per altri quattro (Emilio Gnutti, il presidente di Holmo Pierluigi Stefanini e due funzionari di Deutsche Bank).

Il 31 ottobre 2011, dopo tre giorni di camera di consiglio, la corte presieduta da Giovanna Ichino emise una sentenza di condanna per 16 imputati (13 persone e tre società) per i reati, a vario titolo, di aggiotaggio, di ostacolo all’attività degli organi di vigilanza e, solo per Consorte, di insider trading, e 12 assoluzioni (otto persone e quattro società). Fazio fu condannato a 3 anni e 6 mesi, Consorte a 3 anni e 10 mesi e 1,3 mln di multa, il suo vice Sacchetti e l’ex Dg (e attuale Ad di Unipol) Cimbri a 3 anni, 7 mesi e un milione di multa.

Condanne a 3 anni, 6 mesi e 900mila euro di multa anche per i cosiddetti contropattisti: Francesco Gaetano Caltagirone, Vito Bonsignore (europarlamentare del Pdl), Danilo Coppola, Emilio Gnutti, i fratelli Ettore e Tiberio Lonati, Guido Leoni, Stefano Ricucci e Giuseppe Statuto. Tra i prosciolti (per i quali l’accusa non presentò appello), c’erano l’imprenditore Marcellino Gavio e le società Coop Estense, Nuova Coop, Talea, Sias, Nomura International e Credit Suisse First Boston.

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