Inflazione e caro vita invertono la tendenza al risparmio degli italiani. Infatti, dopo quattro anni di costanti aumenti, nel 2022 il saldo totale dei conti correnti delle famiglie del nostro Paese è diminuito di quasi 20 miliardi di euro. A lanciare l’allarme è la Fabi, la Federazione Autonoma Bancari Italiani. In particolare durante gli ultimi mesi dello scorso anno si è assistito a una grave calo nelle cifre messe da parte degli italiani, di ben 18 miliardi di euro.
Risparmi degli italiani in calo per la prima volta dopo 4 anni di crescita
È la prima volta che i dati restituiscono una situazione simile per le famiglie, dopo un lungo periodo in cui i saldi dei depositi bancari non accennavano a smettere di crescere.
- A fine 2017 il saldo complessivo era di 967 miliardi di euro.
- A fine 2018 il saldo complessivo era di 990 miliardi di euro (+23 miliardi di euro).
- A fine 2019 il saldo complessivo era di 1.044 miliardi di euro (+54 miliardi di euro).
- A fine 2020 il saldo complessivo era di 1.110 miliardi di euro (+66 miliardi di euro).
- A fine 2021 il saldo complessivo era di 1.144 miliardi di euro (+34 miliardi di euro).
Nel 2022, a causa dell’inflazione, è stata registrata invece una netta inversione di tendenza. A maggio i risparmi degli italiani ammontavano a 1.179 miliardi di euro, con una crescita dello 0,9% rispetto all’anno precedente. Nei successivi quattro mesi il crollo del potere di acquisto ha costretto gli italiani ad attingere alle loro riserve per fare fronte ai maggiori costi.
Da luglio a novembre si è registrato invece il buco di 20 miliardi di euro, ovvero 1,53 punti percentuali, a dimostrazione del peso della crisi sulle tasche degli italiani. Ma non sono solo i conti correnti in perdita a testimoniare un periodo particolarmente difficile per le famiglie del nostro Paese.
Aumentano anche i debiti degli italiani per fare fronte al caro vita
A confermare l’impatto degli eventi internazionali sui cittadini è anche l’andamento dei debiti, che mostra un incremento dei prestiti per il consumo e una tenuta dei finanziamenti a scopo personale. A novembre l’ammontare dei prestiti per entrambe le categorie si è attestato a ben 256 miliardi di euro, con un aumento dell’1,5% rispetto a gennaio.
Le richieste di prestiti finalizzati e non sono dunque in costante crescita, anche a causa della sempre più alta propensione agli acquisti a rate e alla bassa propensione alla rinunce, che disegnano un quadro contraddittorio degli italiani sul fronte dei risparmi.
Da gennaio a novembre 2022 la richiesta di prestiti al consumo è aumentata di ben 5 miliardi di euro, con un tasso di crescita vicino al 5% e ben superiore anche all’incremento medio dei mutui per l’acquisto di una casa. I finanziamenti finalizzati hanno superato complessivamente la cifra dei 116 miliardi di euro a fine novembre.
Questo nonostante l’aumento dei tassi di interesse, stabilito da diverse manovre della Banca Central Europea. Che non spaventa gli italiani, a fronte dei devastanti effetti dell’inflazione sulle loro tasche.