Le scuole no, i ragazzi no. Invece sì

di Andrea Viscardi

Mai nessuno avrebbe immaginato che la ferocia bieca ed ottusa della criminalità, di qualunque matrice, potesse arrivare a colpire la scuola e con essa i suoi ragazzi. Eppure, in questo sciagurato Paese anche a questo si è giunti. Una barbarie senza precedenti; sembra quasi che con questo gesto la criminalità abbia voluto dare un segnale allo Stato, che pure in questi anni l’ha combattuta con successo in tutta la Penisola, di essere viva ed in grado di spargere sangue come mai prima aveva osato. Le indagini iniziate repentinamente, sembrano già vicine ad una svolta, così riferisce in un’intervista il Procuratore Di Napoli, il quale parla di un gesto isolato anche se con finalità stragista. Cì sembra però una conclusione azzardata, priva di riscontri logici, a meno che non si tratti di un gesto di un folle. Ma qual’è il motivo che avrebbe spinto il folle ad un gesto così efferato? L’anomalia che ha caratterizzato, l’azione terroristica, perché questo nome bisogna darle, se da un lato farebbe scartare l’ipotesi di un coinvolgimento della criminalità organizzata locale che non oserebbe tanto in virtù di un presunto “codice deontologico criminale”, dall’altro non si può nemmeno scartare l’ipotesi di un’azione destabilizzante di altra matrice che, magari, si sia servita della criminalità locale come base d’appoggio ed in questo Paese abbiamo avuto precedenti in questo senso, ancora oggi senza risposte. Ma al di là di queste ipotesi che allo stato rimangono tali, la risposta che lo stato e le istituzioni tutte devono dare è quella di una grande coesione e di unità d’intenti,stante la situazione socio economica al limite della sopportazione e pronta ad esplodere da un momento all’altro. All’uopo le forze politiche devono assumersi le loro responsabilità di fronte al Paese, lasciandosi alle spalle le polemiche sterili, i loro ridicoli egoismi di parte tesi soltanto alla coltivazione di orticelli che ormai non producono più e che sono soltanto da dissodare e bonificare. Dovrebbero far prevalere le ragioni della politica, intesa nel senso più aulico del termine, riprendersi in mano il governo del Paese e non lasciare i cittadini e soprattutto i giovani, disillusi e privi di speranza circa il loro futuro, preda di tentazioni pericolose che non perseguirebbero il bene del Paese e della Nazione.

 

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