San Marzano sul Sarno, Carmela Zuottolo in Regione Campania per chiedere la messa in sicurezza dei corsi d’acqua

“L’incontro con il vicegovernatore Fulvio Bonavitacola è stato positivo. Sono d’accordo con lui che non si può più aspettare il rimpallo di competenze tra Enti per la rottura degli argini dei corsi d’acqua e la gente vive in una condizione assurda. Non si può vivere aspettando il morto. Ogni volta che la Regione dirama un allerta meteo io non dormo. Il confine di competenze è il buon senso. La gente non può più aspettare”.

Così Carmela Zuottolo, sindaca di San Marzano sul Sarno, ha commentato l’incontro che ha avuto in Regione Campania, insieme al sindaco di Nocera Inferiore e una delegazione di tecnici del Comune marzanese nonché una delegazione di cittadini, dopo gli eventi alluvionali avvenuti lo scorso mese di gennaio.

“Non possiamo più aspettare e sono contenta che anche il vicegovernatore la pensi così. La gente non può vivere nella paura che da un giorno all’altro si ritroveranno allagati. Questo rimpallo di competenze è inaccettabile. Regione, Genio civile, Consorzio di Bonifica: ora basta, servono risposte. Bonavitacola ha detto che servono subito risposte. Il Consorzio di Bonifica deve intervenire sulle zone critiche insieme ai tecnici comunali che conoscono il territorio. Via Gramsci allagata, via Pio La Torre, via Ugo Foscolo, via Manzoni, via da Vinci, il ponte di via Marconi, via Petrarca, via Berlinguer e altre strade allagate: basta vedere queste scene. Abbiamo erosioni degli argini di vari canali che hanno bisogno di interventi urgenti. Non domani, ma ora. Abbiamo avuto la conferma che il ponte di via Marconi sarà abbattuto coi soldi della Regione, ma serve davvero la messa in sicurezza di tutti gli argini dei corsi d’acqua che interessano la nostra città. Non voglio vedere mai più San Marzano sul Sarno spettrale e nella disperazione. Da anni chiediamo aiuto. Ma la burocrazia ha bloccato interventi da noi sempre richiesti. Non venga uno del Nord a dire quello che noi avremmo dovuto fare. Dobbiamo evitare morti. Dopo l’alluvione del marzo 2021 e questa di gennaio diciamo da fare. Evitiamo di far dire alla gente che da qui deve scappare. Dobbiamo amare la nostra terra. Si faccia presto, basta piangere per cose che possono essere fermate”.

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