Ha assicurato che non si ferma nel suo sciopero della fame che è arrivato quasi a 100 giorni e che si fermerà solo quando il 41bis, il carcere duro per mafiosi e terroristi, sarà tolto non solo a lui ma anche a tutti gli altri, anche ai boss mafiosi: è un ricatto gravissimo contro lo Stato, contro magistrati e uomini delle forze dell’ordine morti per mano di Cosa Nostra, uno schiaffo in piena faccia a Falcone e Borsellino e ai tanti tanti morti fatti dai clan, quello che il leader anarchico Alfredo Cospito sta cercando di portare a gol in queste ore.
Lo ha spiegato bene ai magistrati del Tribunale di Sorveglianza di Milano che sono andati a trovarlo dietro le sbarre del carcere milanese di Opera dove è stato da poco trasferito proprio per dargli il meglio dell’assistenza sanitaria.
La presidente Giovanna Di Rosa e la giudice Ornella Anedda, si sono intrattenute con Cospito e con il suo difensore.
Sono abituate a vedere persone detenute. E non hanno trovato Cospito in condizioni così gravi. Dimagrito si ma, comunque, non in pericolo di vita immediato, al momento.
Attraverso i medici che lo seguono i magistrati di Sorveglianza stanno cercando di mettere in atto ogni misura per tenere sotto controllo lo stato di salute di Cospito. Che ribadisce l’intenzione di proseguire nell’azione non violenta. E rifiutare, dunque – qualora si arrivasse a condizioni estreme – l’alimentazione forzata.
Il Tribunale di Sorveglianza, che non decide sul 41bis, entrerebbe in gioco, invece, qualora i medici decidessero l’alimentazione forzata di Cospito. Che, tuttavia, potrebbe essere attuata solo nel momento in cui Cospito perdesse conoscenza.
La lotta di Cospito è una lotta, ha spiegato l’anarchico ai magistrati che lo sono andati a trovare “perché venga cancellato il 41bis per tutti” perché, ha detto l’anarchico, “è uno strumento che toglie libertà fondamentali”.
La sua è una protesta in cui “ognuno agisce per sé, dietro non c’é nessuna organizzazione”, ma una rete fluida, racconta Cospito che ama definirsi un “anarchico nichilista”.
Cospito, insomma, ha ribadito che non ha nessuna intenzione di fermarsi: è pronto ad andare avanti nella sua battaglia.
“La protesta di Cospito e la visita da lui ricevuta in carcere dagli esponenti del Partito democratico”, assume una luce inquietante, “soprattutto alla luce del fatto che, come riportato dal Fatto quotidiano, esiste l’ipotesi di un ‘piano per arrivare all’abolizione del 41-bis’”.
Al Guardasigilli Carlo Nordio, nell’interrogazione a firma FdI viene chiesto “di quali elementi disponga in merito” alla visita in carcere all’anarchico Alfredo Cospito di 4 parlamentari del Pd – compreso l’ex ministro Andrea Orlando e la capogruppo Debora Serracchiani, “e quali iniziative intenda assumere al fine di scongiurare pericolosi sodalizi tra criminalità organizzata e terrorismo”.
Nell’interrogazione, annunciata dal capogruppo Fdi alla Camera Tommaso Foti vengono riportati, con dovizia di particolari, i contenuti dell’articolo apparso sul Fatto Quotidiano secondo cui, nella visita nel penitenziario, “Cospito avrebbe invitato i parlamentari a ‘parlare’ con alcuni esponenti di spicco della criminalità organizzata: il boss dei Casalesi, Francesco Di Maio, il killer della ‘ndrangheta Francesco Presta e il mafioso Pietro Rampulla, chiarendo, al contempo, che ‘il suo sciopero della fame non ha il solo scopo di far revocare a se stesso il regime di carcere duro, ma quello di ottenerne l’abolizione per tutti, compresi i ‘vicini’ mafiosi’.
Intervistato dal medesimo quotidiano, il senatore Verini ha poi confermato che ‘qualche frase di circostanza, tra i quattro parlamentari e i tre mafiosi, è stata scambiata’”, riporta ancora l’atto parlamentare indirizzato al ministro della Giustizia.
Il Guardasigilli è intervenuto per un saluto a un convegno dell’Ordine dei giornalisti in occasione dei 60 anni dalla fondazione.
‘’Se un giornalista pubblica una notizia riservata su una indagine giudiziaria la colpa non è sua, e non può essere incriminato o censurato, ma di chi consente la diffusione o non vigila abbastanza’’, ha detto Nordio.
‘’La stampa libera – ha evidenziato il ministro – è una colonna della democrazia ma deve coniugare la sua prerogativa con il rispetto della dignità e della libertà dei cittadini che può essere violata violando la segretezza delle conversazioni che è l’altra faccia della libertà’’.
“Chi pubblica una notizia riservata non può essere incriminato”
‘’La libertà di stampa non consiste tanto nel fatto che un giornale sia del tutto libero – ha aggiunto Nordio – questo perché ognuno di noi è condizionato da pregiudizi e idee, ma nel fatto che ci siano molti giornali, di idee e impostazioni diverse e che il cittadino possa scegliere. E che quindi possa e debba formarsi un’opinione propria e confrontarsi con le opinioni degli altri. Questa è libertà stampa’’.
‘’Più un’edicola o i media traboccano di testate e opinioni diverse, tanto più la stampa è libera e cittadino è libero di formarsi sulle sue opinioni’’, ha concluso Nordio.
Luigi De Magistris, leader di Unione Poopolare ed ex sindaco di Napoli, si schiera sulla tesi del centrodestra e di FdI sul caso Cospito. “Trattativa anarchici-mafiosi? C’è un obiettivo comune, eliminare 41 bis. Credo che sia verosimile parlare di una convergenza di un obiettivo comune per eliminare il 41 bis. Dobbiamo ricordare che ai primi punti della trattativa tra Stato e Cosa Nostra c’era l’eliminazione del 41 bis. La finalità di questa misura è che persone della criminalità organizzata o di organizzazioni terroristiche possano comunicare con l’esterno, è compito della magistratura capire se Cospito rappresenta i vertici di un’organizzazione terroristica o meno” , ha sottolineato de Magistris a Cusano tv.
La posizione “manettara”, di destra, scatena sui social centri sociali, anarchici e antagonisti, che invece spingono e firmano appelli in favore di Cospito e contro il 41-bis. Anche perché Potere al Popolo, la principale componente di Unione Popolare, durante l’ultima campagna elettorale ha proposto “l’abolizione dell’ergastolo e del 41 bis, e l’emanazione di un provvedimento di amnistia per risolvere il problema del sovraffollamento carcerario”.
“Cospito ha già raggiunto il suo obiettivo. Cospito è un criminale e ora è l’uomo più famoso d’Italia- ha detto ancora De Magistris -. Ci troviamo a discutere di potenziali convergenze tra Cospito e mafiosi. Dobbiamo fare attenzione: nella presunta e assai probabile trattativa tra Cosa Nostra e lo Stato, c’era l’abolizione del 41 bis. Starei attento a fare di Cospito un leader dei movimenti terroristici internazionali. Oggi siamo di fronte a scenario che mi preoccupa: mentre prima Cospito era rappresentante di frangia isolata e violenta, oggi invece ci troviamo di fronte ad una polveriera: pandemia, guerra, scenari economici tragici, non c’è clima di uno Stato rassicurante“.