Il caffè è tra le bevande più amate, in modo particolare da noi italiani che difficilmente riusciamo a rinunciare a un buon espresso per cominciare al meglio la giornata. Quello del caffè nel nostro Paese è un rito, fa parte della nostra cultura, un po’ come accade per il cibo.
Sul caffè se ne sono dette (e se ne dicono) tante: a intervalli regolari vengono fornite informazioni, talvolta contrastanti tra loro. C’è chi dice che fa bene e chi dice che fa male, chi dice che non faccia dormire e chi, invece, sostiene non influisca sul sonno. Di recente si è scoperto che non dovrebbe essere la prima cosa che ingeriamo appena svegli, in quanto il caffè può influire negativamente sugli zuccheri presenti nel corpo (ne abbiamo parlato qui).
Un nuovo studio arriva ora a minare le nostre certezze: chi fino ad oggi ha sostenuto che il caffè serva da sveglia naturale, dovrà ricredersi e scoprire l’amara verità. Amara come il caffè. Forse un po’ meno piacevole.
Perché il caffè non dà energia extra
Una premessa è d’obbligo: nessuno intende demonizzare il caffè, tutt’altro. Tra le tante proprietà benefiche ricordiamo quella legata alla durata della nostra vita: c’è chi sostiene, infatti, che consumare tre caffè al giorno possa far vivere più a lungo (ne abbiamo parlato qui).
Un nuovo studio ha analizzato un’altra credenza piuttosto comune, cioè quella che il consumo di caffè sia capace di darci energia extra. Ebbene, sembra che questo sia un falso mito.
Le sensazioni di stanchezza o di riposo sono determinate dall’adenosina: un alto valore di questa sostanza chimica aumenta la stanchezza del corpo, di contro un valore basso ci fa sentire riposati. Il caffè ha la capacità di inibire l’azione dell’adenosina, ma si tratta di un intervento temporaneo.
Cosa afferma il nuovo studio sul caffè
Il nuovo studio sul caffè è stato preso in esame dalla dottoressa Emma Beckett, nutrizionista molecolare all’Università di Newcastle. Come risaputo, il principale stimolante del caffè è la caffeina. Quando essa entra nel nostro corpo cambia il modo in cui il cervello interagisce con l’adenosina, un nucleoside che regola il nostro ciclo di sonno e veglia: durante la giornata l’adenosina aumenta e ci fa sentire più stanchi. Di contro, dormendo abbastanza e senza eventi negativi che influiscano sul sonno, i livelli si abbassano e ci sentiamo riposati.
La caffeina ha il compito di impedire all’adenosina di legarsi alle cellule, dando al corpo un segnale di “rallentamento”: per questa ragione viene meno la sensazione di stanchezza. Ma, dopo un primo momento, l’adenosina si lega alle cellule, dandoci una botta di sonnolenza improvvisa.
“La caffeina può essere utile, ma non è magica“, ha detto la dottoressa Beckett. “Per creare energia abbiamo bisogno di cibo, acqua e sonno”.
In conclusione, si può affermare che il caffè dia solo una sensazione di sveglia al nostro corpo. Si tratta di una sensazione reale e comprovata, ma limitata nel tempo. È come una scarica elettrica che esaurisce rapidamente il proprio effetto, finendo per farci sentire più stanchi di come eravamo prima di assumere caffeina.