Per i veri giramondo, i timbri sul passaporto sono un ricordo bellissimo dei loro viaggi. Ma presto potrebbero non venire più rilasciati: ecco cosa succede
Sono molte le persone che amano davvero viaggiare in giro per il mondo, e che la pandemia ha solo fermato momentaneamente. Con la riapertura delle frontiere, la maggior parte dei turisti ha ripreso le proprie abitudini di viaggio. E i loro passaporti sono tornati ad arricchirsi di timbri che rappresentano un bellissimo ricordo di luoghi distanti e meravigliosi. Forse, però, non sarà più così: è infatti in previsione un cambiamento importante che vedrà l’Unione Europea rinunciare ad apporre il consueto timbro ai visitatori provenienti dai Paesi extra UE, a favore di un sistema che garantisce maggior sicurezza.
L’UE introduce il nuovo sistema di ingressi/uscite
Per capire cosa significa questa novità, dobbiamo fare un piccolo passo indietro. I Paesi dell’Unione Europea aderenti all’area Schengen (che da pochissime settimane include anche la Croazia) hanno eliminato le frontiere interne: i loro cittadini possono muoversi liberamente tra uno Stato e l’altro, senza alcun bisogno di passaporto. Ciò non vale, ovviamente, per i turisti provenienti da Paesi extra UE. In questo caso, il passaporto è un documento fondamentale e le autorità europee vi appongono un timbro al momento dell’ingresso.
Qualcosa sta però per cambiare: l’UE ha infatti deciso di adottare un nuovo sistema elettronico di ingressi/uscite (chiamato EES) che permetterà di avere un maggior controllo sui turisti in arrivo e, soprattutto, di verificare che i viaggiatori non si trattengano per un periodo superiore rispetto a quanto possibile. L’EES avrebbe dovuto entrare in vigore nel 2022, ma il suo lancio è stato rimandato una prima volta a maggio del nuovo anno e una seconda volta a novembre 2023. Inoltre dovrebbe essere applicato solamente ai turisti provenienti da quei Paesi extra UE per i quali non è necessario richiedere alcun tipo di visto.
Il nuovo sistema di ingressi/uscite prevede l’abolizione dei timbri sul passaporto: i visitatori in arrivo ad una delle frontiere esterne dell’Unione Europea dovranno scansionare il loro documento di viaggio presso i chioschi self-service che verranno installati. I dati registrati includeranno il nome, il tipo di documento, la data e il luogo d’ingresso e d’uscita e anche i dati biometrici (ovvero le impronte digitali e la scansione del volto). Questi rimarranno in archivio per 3 anni prima di essere cancellati. Se l’EES dovrebbe accelerare i tempi ai controlli di sicurezza, è possibile che in un primo momento crei un po’ di confusione.
Che cos’è l’ETIAS e come funziona
L’EES è solo parte di un programma più ampio che l’Unione Europea sta adottando per snellire le procedure d’ingresso dei viaggiatori stranieri. Presto entrerà in vigore anche l’ETIAS, uno strumento volto soprattutto a rafforzare i controlli alle frontiere e a diminuire il rischio della migrazione irregolare. I turisti provenienti da Paesi extra UE per i quali non è necessario un visto dovranno richiedere preventivamente un’autorizzazione elettronica che avrà una validità di tre anni e permetterà di rimanere sul territorio europeo per un massimo di 90 giorni consecutivi in un periodo di 180 giorni.
Rispetto al visto, la trafila burocratica sarà notevolmente ridotta: la richiesta si potrà compilare online e, in caso di esito positivo, si otterrà la documentazione in pochi minuti. L’ETIAS è infatti un sistema automatico che avrà un controllo manuale solamente se dovessero verificarsi problemi. E nel caso in cui la richiesta dovesse esitare in un rifiuto, sarà possibile presentare ricorso o compilare un nuovo modulo.