Aumento consumo surgelati: costi e inquinamento

Secondo l’ultimo report dell’Istituto Italiano degli Alimenti Surgelati (IIAS) gli italiani nell’ultimo anno hanno aumentato il livello dei consumi dei prodotti alimentari surgelati, che segue già ad un aumento record per il periodo 2019-2020. In questi anni, infatti, vi era stato un aumento notevole di consumi per i surgelati, come risposta alla chiusura o limitata attività dei ristoranti . Seguendo un trend  in crescita, solo nel 2021 sono state consumate oltre 605 mila tonnellate di cibo surgelato venduto alle famiglie italiane, arrivando a praticamente 940 mila tonnellate di cibo surgelato includendo anche le attività commerciali e di ristorazione.

Seppur questi dati potevano essere giustificati anche dal cambio inevitabile dei comportamenti di acquisto degli italiani a causa del confinamento dovuto al covid, non sono migliorati con il 2021 e si prevede una crescita dei consumi anche per il 2022-2023.

Il 2021 infatti ha portato ancora un aumento del 5% su queste cifre. In particolare in totale nel 2021 sono state consumate 940 mila tonnellate di cibo congelato, una cifra che porta a poter affermare che, in media, ogni italiano abbia consumato 16 kg di cibo congelato in quell’anno, 0,8kg in più rispetto al 2020.

I vegetali sono la fetta maggiore di questo mercato con più di 255 mila tonnellate nel 2021, seguono i prodotti ittici (pesce, molluschi e crostacei) a 113 mila tonnellate all’anno. In terza posizione troviamo pizze e snack che si avvicinano alle 93 mila tonnellate di cibo. Particolarmente impressionante la quantità delle patate surgelate consumate: oltre 85 mila tonnellate l’anno, un prodotto a lunga conservazione che potrebbe essere facilmente consumato fresco.

Tutto questo porta ad un un mercato che ormai vale tra i 4,6 e i 4,8 miliardi di euro in Italia.

Ma questo consumo di surgelati, quanto costa ?

Molto! Infatti se si pensa al mercato energetico del momento,  con gli aumenti del prezzo luce e l’aumento del consumo energetico per l’aumento della catena del freddo. Si stima che il settore consumi in un anno circa 476.000 MWh di energia elettrica e 474.000 MWh di energia termica tra produzione, surgelazione e stoccaggio.

Basti pensare che ad oggi, i nuovi prezzi ARERA per il mercqto tutelato che si fermano a 0,361 €/kWh, uno dei prezzi più alti degli ultimi mesi e, soprattutto degli ultimi anni! Con questi prezzi, un piccolo congelatore  casalingo di appena mezzo metro cubo di volume porta a un costo aggiuntivo di oltre 30 euro al mese con questa tariffa con una potenza di 300W e una durata mensile di 300 ore di attività ( i più moderni congelatori si attivano e disattivano per mantenere la temperatura costante). Questo aumento del consumo dei surgelati ha portato anche ad un aumento del 16,8% nel 2020 e 2021 di congelatori  e di frigoriferi e congelatori incluso con relativo aumento dei consumi per molte famiglie italiane.

Non solo le famiglie! Anche il pianeta paga per il consumo dei surgelati!

Il problema della catena del freddo è l’inquinamento. Per ogni 30 kg di prodotti surgelati si possono calcolare 390 kg di anidride carbonica secondo l’IIAS per l’intero processo di produzione, trasporto, refrigeramento e stoccaggio. Si può facilmente quindi calcolare come rispetto allo scorso anno sono state emesse 650 mila tonnellate di CO2 solo per la catena del freddo.

Fonte: https://www.prontobolletta.it/news/aumento-consumo-surgelati-costi-bolletta-inquinamento/

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