Con le primarie del Pd “si apre un grande spazio riformista, il Pd com’era stato concepito non c’è più, è un partito dove c’è stata di fatto un’Opa di Articolo 1 e, dunque, c’è uno spazio per quegli elettori che vogliono affrontare le cose in modo pragmatico e non ideologico che è il tratto che manca all’Italia”. Così il leader di Azione, Carlo Calenda, a margine di un evento a Torino. “Ovviamente – aggiunge – complimenti a Elly Schlein per un processo del tutto democratico, gli iscritti e i non iscritti hanno scelto ma hanno scelto un’identità precisa che è distante dalla nostra”.
“Nella vita non si esclude niente, è chiaro che siamo in posizioni molto diverse, le prossime elezioni sono quelle europee e a quell’appuntamento andremo separati” dice Calenda a margine di un evento a chi gli chiedeva se l’esito delle primarie del Pd esclude per il Terzo Polo la possibilità di alleanze. “Da qui alle elezioni europee per la politica è un secolo, cambia tutto – ha aggiunto – su temi specifici, per esempio, il salario minimo che noi sosteniamo dalla campagna elettorale del 2018 siamo prontissimi a collaborare così come sulla sanità che per noi è una priorità da prima del Covid, ma sono singole cose perché la linea della Schlein è una linea che è molto diversa dalla nostra”.
«Con decisione nelle prossime settimane insieme ad Azione sulla strada del partito unico. Calenda ha proposto di accelerare sui tempi e noi abbiamo detto che ci stiamo. Dunque lavoreremo su simbolo, manifesto, nome, adesioni in un percorso democratico e affascinante. Le porte sono aperte». Così il leader di Iv Matteo Renzi dopo la vittoria di Elly Schlein alla primarie del Pd.
Con la vittoria di Elly Schlein alle primarie Dem, scrive Renzi sulla sua Enews (il cui ufficio stampa tuttavia puntualizza che non si parla ora di scioglimento del partito ma casomai del suo tesseramento), il Pd diventa infatti «un partito di sinistra-sinistra che compete direttamente con il Movimento Cinque Stelle e assorbe i partitini di sinistra radicale. E’ un dato di fatto che la vittoria di Schlein cambia la pelle del Pd. Qualcuno pensa che ciò sia un bene, qualcuno pensa che ciò sia un male: comunque la si pensi, tutti devono riconoscere che è un dato di fatto. Ed è un fatto di chiarezza importantissimo».
Da qui la considerazione: «A questo nuovo Pd che parla un linguaggio diverso sul reddito di cittadinanza, sul nucleare, sulla politica estera, sulle tasse non possiamo che augurare buon lavoro con il rispetto di chi vede finalmente chiarito che ci sono due strade diverse. Il 26 febbraio 2023 si è concluso il percorso iniziato nel settembre 2019 con la nascita di Italia viva». E la conclusione: «Sono entusiasta perché si compie un passaggio fondamentale per la costruzione del nuovo progetto. Già oggi Azione e Italia viva, insieme a +Europa, fanno più del 10%. Se la sinistra si radicalizza, alle Europee del 2024 abbiamo l’occasione per fare una svolta strepitosa».