E se l’obiettivo primario è cancellare le tracce grilline, oltre al Rdc il governo Meloni vuole pure dire addio al decreto dignità. Nel pacchetto lavoro atteso entro marzo, ci dovrebbe essere una norma sui contratti a termine per allungarne il tempo di fruizione senza indicare la causale, cioè il motivo dell’assunzione, per altri 12 mesi dopo i primi 12 consentiti dalla legge.
Si parla anche di interventi sul decreto trasparenza, alternanza scuola-lavoro e welfare aziendale.
Non decolla invece il tavolo per la riforma delle pensioni. Si ipotizza la proroga di quota 103 per un altro anno. Il motivo, dicono, è che servono risorse per la riforma del fisco. Senza dimenticare che destinare altri soldi alla previdenza irriterebbe ancora di più Bruxelles, soprattutto con le tensioni in corso sulla proroga delle concessioni balneari. Il Consiglio di Stato ha detto che il rinvio delle gare non è legittimo e quindi il governo deve trovare una soluzione.
In ritardo Vi ricordate la legge di bilancio? Approvata a fine anno, quasi due mesi e mezzo dopo sono stati emanati solo sei decreti attuativi su 116. Quindi molte norme non possono essere applicate: mancano i decreti per bonus giovani e Carta spesa, per esempio.
E il superbonus? Le imprese aspettano che banche e assicurazioni riprendano ad acquistare i crediti d’imposta. Intanto sono quasi 3,3 miliardi gli investimenti totalizzati a febbraio.