La sera del 17 marzo l’Orchestra giovanile Fontane di Roma ha incantato e commosso il numerosissimo pubblico del Teatro Italia. “Un’onda di musica che attraversò l’oceano” ispirato alla trasmissione radiofonica di un concerto che nel 1923 attraversava per la prima volta l’Oceano Atlantico, unendo quindi vecchio e nuovo mondo, Europa e Stati Uniti d’America, due continenti che videro le loro rispettive culture influenzarsi reciprocamente.
“Tradizioni, linguaggi, idee, storie e contesti lontani tra di loro si sono intrecciati valicando ogni confine, dimenticandosi di ogni pregiudizio. E di questa intensa osmosi artistica e culturale la musica ne è senza dubbio una testimone d’eccellenza. Le note di questo concerto conducono in un viaggio emozionante nel tempo e nello spazio alla scoperta di questi universi sonori. Immergiamoci in questo oceano di musica, leviamo l’ancora, lasciamoci trasportare da quest’onda, abbandoniamoci al dolce cullare della musica”. Questo l’invito della voce recitante che gli spettatori di quella serata hanno completamente accolto facendosi affascinare dalle meravigliose melodie di un programma musicale molto interessante.
Il direttore Luciano Siani, classe 2000, chiarisce con molta efficacia la linea artistica di un concerto dai temi piuttosto frizzanti e stimolanti, che parla di un’onda di musica partita nel 1923 dagli Stati Uniti d’America e arrivata in Europa, facendo dialogare musicalmente per la prima volta due continenti tramite una trasmissione radiofonica. L’Orchestra ha preso come cardine questo evento potendo così parlare della relazione tra i due continenti dal punto di vista musicale.
“L’Ouverture da Die Fledermaus di Johann Strauss (figlio), che fece una tournée in America e conobbe molto bene quella terra, rappresenta quella che era la tradizione di fine Ottocento prettamente europea. L’Intermezzo da Manon Lescaut di Giacomo Puccini, possiede una delicatezza e una passionalità che pochi altri sono riusciti a scrivere. Anche Puccini nel 1907 fece una tournée in America e rimase affascinato dai ritmi delle musiche autoctone americane, dalla dinamicità statunitense e in qualche modo la fece sua con delle armonie che rivoluzionarono il pensiero musicale del Novecento. Rhapsody in Blue di George Gershwin è un brano che ha segnato più di ogni altro la storia della musica del Novecento, non solo quella occidentale. Gershwin è stato un autore letteralmente unico nella storia, è stato in grado di unire dei linguaggi, delle tradizioni distanti tra di loro restituendo però qualcosa di fantastico, ha preso delle sonorità del Nightmare Club di New York e le ha messe con l’Orchestra sinfonica che si ascoltava nelle sale da concerto tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, qualcosa di straordinario!”
È stato un concerto a scopo benefico, inserito all’interno del Progetto Ginevra, promosso dall’Associazione 7 colonne sostenitrice e coordinatrice di attività culturali e sociali, oltre che della formazione professionale nelle discipline forensi e giuridiche, sensibile alle tematiche sociali e alla tutela dei diritti umani. Proprio nell’ambito di questo percorso l’Associazione 7 colonne, venuta a conoscenza della recente e prematura scomparsa di una bimba di nome Ginevra, ha pensato a un progetto in sua memoria, un’iniziativa nazionale di raccolta fondi per l’acquisto di macchinari utili all’Unità di terapia intensiva pediatrica dell’Ospedale di Crotone. Grazie al gemellaggio con l’Associazione Orchestra giovanile Fontane di Roma verranno organizzati concerti in tutta Italia, un impegno condiviso con dei giovanissimi artisti per aiutare i più piccoli. Il presidente Maurizio Tevere è intervenuto ringraziando il pubblico presente, le autorità e gli sponsor che hanno sostenuto l’evento.
E in tal proposito ancora il direttore Luciano Siani: “Siamo qui oggi per poter rendere materiale qualcosa che non lo è, la musica è qualcosa di immateriale che molto spesso viene anche tenuta in considerazione in maniera piuttosto inferiore rispetto ad altre arti che hanno un costo e hanno una quantificazione concreta.”
“La musica è qualcosa di evanescente, di immateriale appunto, però credo che possa dare dei risultati piuttosto concreti, uno dei quali è proprio questa raccolta fondi. Grazie alla sinergia tra l’Associazione 7 colonne e l’Orchestra giovanile Fontane di Roma oggi siamo partiti con questo progetto che ci porterà in giro per l’Italia con diverse date per la promozione di questa iniziativa.”
Siani parla dell’immaterialità della musica che si fa materialità, concretezza, raccolta fondi per aiutare una realtà che purtroppo non ha permesso la sopravvivenza di Ginevra. E sostiene che questo abbia un valore inestimabile al di là di qualsiasi mercificazione.
L’Orchestra giovanile Fontane di Roma è formata da musicisti diplomati e diplomandi di età compresa tra i 18 e i 24 anni, nasce dal desiderio di creare uno spazio dove poter crescere facendo musica insieme. Ciò che accomuna i suoi componenti è la voglia di fare esperienza in orchestra, studiando sempre nuovi repertori in un clima di stima e fiducia reciproca. L’orchestra rappresenta il luogo ideale dove poter imparare ad ascoltare e rispettare il proprio vicino, lavorando insieme in vista di un obiettivo comune.
Il nome dell’orchestra è un chiaro omaggio al compositore Ottorino Respighi che scrisse un poema sinfonico intitolato proprio “Fontane di Roma”, ma vuole anche restituire l’immagine dei musicisti simili a tante piccole fontane dalle quali zampilla un’acqua indispensabile: la musica, l’arte, la cultura. L’Orchestra si pone l’obiettivo di portare a chiunque questo bene primario, seguendo quanto detto dal Maestro Claudio Abbado: “La cultura è un bene comune primario come l’acqua: i teatri, le biblioteche, i cinema sono come tanti acquedotti.”
UN’ONDA DI MUSICA CHE ATTRAVERSÒ L’OCEANO
Teatro Italia 17 marzo 2023
ORCHESTRA GIOVANILE FONTANE DI ROMA
Direttore Luciano Siani
Programma (durata 1 ora e 20 minuti circa)
Pavane puor une infante défunte di Maurice Ravel
Ouverture da Die Fledermaus di Johann Strauss
Intermezzo da Manon Lescaut di Giacomo Puccini
Rhapsody in Blue di George Gershwin (arr. Jerry Brubaker)
Adagio per archi di Samuel Barber
Suite da West Side Story di Leonard Bernstein (arr. John Moss)
Violini I: Cecilia Michieletto*, Eleonora De Stefano, Annachiara Capogni, Maria Elena Castelli, Morgan Bonci, Sara Mecozzi, Lorenzo Magnanimi, Paul Bravo, Sofia Antonelli, Mario Mariottini. Violini II: Chiara De Angelis*, Gian Paolo Arena, Valerio Capilli, Francesca Mezza, Gabriele Pugliano, Virginia de Bernardinis, Nina Talamo, Ludovica Vasaturo, Pietro Centofanti, Virginia Primavera. Viole: Giovanni Mancini*, Violiva Cocchi, Beatrice Nobilio, Alanys Araúz, Mara Badalamenti, Luicelis Basquez. Violoncelli: Simone Ruggero*, Greta Michieletto, Chiara Marchetti, Fabrizio Fraschetti, Valerio Lusdei. Contrabbassi: Alessandro Rodriguez*, Simone Maurizi. Flauti: Agnese Pacelli*, Federica Salzano*, Anna Primavera. Oboi: Maurizio Domenico Paluzzi*, Davide Addante. Clarinetti: Alessandro Schisani*, Marco Palocci. Clarinetto basso: Diego Mantua. Fagotti: Lorenzo Vallini*, Reynaldo Atencio. Corni: Francesco Massimiani*, Lorenzo Petroni, Maristella Pasquali, Alessandro Gennarini. Trombe: Valerio Villani*, René Russo, Gabriele Palombi. Tromboni: Gabriel Samaniego*, Mattia Zamunaro, Omar Rosas. Tuba: Renzo Perazzi. Percussioni: Marco Nunzio, Barbagallo Alessio, Cavaliere Rinchen, Dhondup Roberto Iemma. Arpa: Virginia Vignera
www.orchestrafontanediroma.it – orchestrafontanediroma@gmail.com
Loredana Margheriti