ProgettoItaliaNews Piccoli dettagli, grandi notizie.
Articoli correlati
Il gruppo musicale più famoso del momento, i Maneskin, avranno due concerti a Napoli, il 28 e 29 marzo al Palapartenope di Fuorigrotta. Un doppio appuntamento che ha mandato in visibilio i fans della band romana e che ha dato il sold out per entrambe le date di fine marzo.
Non poteva essere altrimenti per la band di Damiano David (voce e frontman), Victoria De Angelis (basso), Thomas Raggi (chitarre), Ethan Torchio (batteria e percussioni) che hanno visto esplodere la loro popolarità nel giro di pochi mesi in ogni angolo del mondo. Da Sanremo 2021, quando hanno vinto il Festival della canzone italiana con “zitti e buoni”, che la band non è più fermata, inanellando hits uno dietro l’altro. Il 20 gennaio 23 è uscito il loro nuovo album che è balzato subito in testa a tutte le classifiche internazionali.
La musica dei Maneskin ingloba rock e ballad romantiche, chitarre e ritmi forsennati, sostenuti dalla voce potente e duttile di Damiano David, vero talento e trascinatore della band, che ha carisma e padronanza del palco da vendere, nonché movenze che ricordano i grandi Mick Jagger, Prince, Paul Stanley dei kiss e Freddie Mercury, e gioca molte delle sue
carte su un’estetica curatissima e su una comunicazione ben studiata che permette loro
di cavalcare un’onda simil-trasgressiva e ambigua.
In realtà la loro musica è gradevolissima da ascoltare e con messaggi decisamente positivi, un rock durissimo e ben confezionato.
Il pubblico napoletano del Palapartenope li saprà accogliere con tutto il calore che meritano i quattro ragazzi. La scaletta proporrà brani come “ Don’t Wanna Sleep”, “Gossip”, “Own my mind”, “Supermodel”, “Coraline”, “Baby said”, “Bla, bla, bla”, “In nome del Padre”, “Beggin” e altri successi. E’ da gennaio che la band è in giro per il mondo, dagli Usa, al Messico, al Sudamerica e poi ancora in giro per l’Europa. Ora tocca al tour italiano e finalmente approdano a Napoli con queste due date, accolte con grande entusiasmo dai sostenitori.
Fonte: Daniela Merola
