Svelato il mistero della Gioconda: la scoperta incredibile

La Gioconda di Leonardo da Vinci, nota anche come Monna Lisa, è con ogni probabilità il dipinto più celebre al mondo, nonché enigmatico, con un alone mistico che ne circonda la storia e la stessa rappresentazione. Appassionati e curiosi accorrono numerosissimi da ogni angolo del pianeta per poterlo osservare.

Collocata al Louvre di Parigi, l’opera d’arte ha sempre fatto parlare di sé. Ora uno dei misteri sul paesaggio rappresentato pare essere stato svelato da una ricerca coordinata dallo storico Silvano Vincenti.

I misteri della Monna Lisa di Leonardo

Non è solo tra le opere d’arte più amate: la Gioconda è ricca di segreti che hanno alimentato nei secoli dibattiti, talvolta anche accesi. Il quadro è talmente radicato nell’immaginario comune come simbolo stesso dell’arte da essere stato anche protagonista di un atto vandalico.

È accaduto nel 2022, quando gli è stata scagliata contro una torta come gesto dimostrativo per sensibilizzare l’opinione pubblica sui cambiamenti climatici. Il gesto non ha avuto alcuna conseguenza, dato che la Monna Lisa è protetta da una spessa lastra di vetro.

Parlando di misteri, il più importante riguarda l’identità della Monna Lisa. La tradizione sostiene che l’opera rappresenti Lisa Gherardini, moglie di Francesco del Giocondo. Ma Isabella d’Este, famosa mecenate vissuta a cavallo tra XV e XVI secolo, è documentata come alternativa plausibile. La Gioconda, secondo alcuni storici, potrebbe persino essere la madre di Leonardo, o Caterina Sforza.

Un altro mistero riguarda l’espressione della donna, con quel sorriso enigmatico, complicato da decifrare. Alcuni studi hanno stabilito non si tratta di un sorriso puro, ma piuttosto di un sorriso finto, disegnato ad arte da Leonardo Da Vinci. Secondo altre ricerche la difficoltà di interpretazione del sorriso deriva dall’osservazione del dipinto nella sua interezza. Arrivano segnali contrastanti a seconda di quale particolare riceva più attenzione da parte di chi guarda.

Gioconda: ecco il ponte Romito di Laterina

Tornando allo studio italiano, c’è da dire che il quadro ha scatenato innumerevoli dispute per la presenza di un ponte, che i vari studiosi hanno provato a collocare nella geografia del nostro Paese, con pareri spesso discordanti. Alcune tesi rinviano al ponte medievale di Bobbio, in provincia di Piacenza, e al ponte Buriano, in provincia di Arezzo.

La nuova ricerca condotta da Silvano Vincenti grazie alla collaborazione dell’associazione culturale La Rocca, è basata su nuovi documenti storici. Secondo quanto emerso si tratterebbe del ponte Romito di Laterina, di origine etrusco-romana, in provincia di Arezzo.

Attualmente del ponte rimane un solo arco, ma nel periodo tra il 1501 e il 1503, gli anni che avrebbero preceduto la realizzazione della Gioconda, il ponte era in funzione e frequentatissimo. Aveva quattro arcate e poggiava su due falesie. Un vero e proprio punto di riferimento per la zona, che Leonardo avrebbe deciso di inserire dentro il suo quadro più famoso.

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