Furti auto, il nuovo “trucco della moneta”: come funziona

Come vi abbiamo detto per le case, anche il furto delle auto è una pratica particolarmente diffusa (purtroppo) e che si aggiorna di continuo. I malviventi, infatti, non smettono di cercare nuove modalità per portare a segno i loro loschi piani. E la tecnologia può dare loro una mano importante grazie, per esempio, ai dispositivi che interferiscono con il segnale ed impediscono la chiusura centralizzata di un autoveicolo. Oppure, questi sono metodi ancora più sofisticati, la tecnica che ricorre alla localizzazione tramite GPS o l’uso di una scheda elettronica che intercetta i bug e permette anche di avviare l’auto.

Non solo tecnologia: ecco i trucchi più comuni che non invecchiano mai

In altri casi, invece, sono proprio le cose più semplici a dare i risultati sperati. Qualche esempio? La rottura del finestrino per sfilare ciò che magari è appoggiato a un sedile interno, caso frequentissimo è la borsa. Oppure il cosiddetto ‘trucco della moneta’ che, come dice il nome stesso, ricorre a un oggetto comunissimo per aprire la portiera di un auto e operare il furto. Vediamo in che cosa consiste questo metodo che pare non conoscere affatto i segni del tempo.

Vecchia strategia ben nota ai malviventi, questo metodo sta tornando in auge e la cronaca ce ne fornisce più di una prova. Con una sola moneta, infatti, i ladri riescono ad aprire l’automobile che hanno preso di mira senza neppure impiegare molto tempo nel commissione l’infrazione. Cosa che, ovviamente, non può che fare il loro gioco riducendo il rischio di essere colti sul fatto. Ma come funziona?

In cosa consiste il ‘trucco della moneta’ e come viene messo in atto dai malviventi: i segnali

Stando alle parole di chi purtroppo si è ritrovato vittima di questa pratica, i ladri inseriscono una comune monetina nella maniglia del veicolo. Questo succede prima che il proprietario riesca a chiudere la sua auto una volta parcheggiato. In questo modo, dunque, la portiera non si aggancia correttamente e la truffa può continuare con la sottrazione del mezzo non appena ci si è allontanati convinti di aver chiuso tutto correttamente. Così, la macchina aperta è del tutto ‘a disposizione’ dei malviventi che non devono neppure forzare la serratura o rompere il finestrino.

Cosa fare se si è vittime e come difendersi da questa truffa

Nel caso peggiore, ovviamente, al ritorno nel parcheggio, il proprietario non troverà più la sua automobile e non potrà far altro che rivolgersi alle forze dell’ordine per fare regolare denuncia. Chiamare i carabinieri, poi, è anche l’opzione migliore nel caso ci si ritrovi con una moneta infilata nella maniglia, segnale inequivocabile di un tentativo di furto andato male. Per prevenire e, quindi, difendersi da questo tipo di situazioni, meglio non far avvicinare sconosciuti quando si scende dall’auto o comunque badare che non compiano gesti sospetti in prossimità delle portiere. Attenzione anche se ci si rende conto di essere seguiti, magari osservati anche per giorni, nel proprio tragitto, cosa che spesso i ladri fanno per individuare la potenziale vittima del reato pianificato.

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