Le imprese al femminile, un’opportunità per il futuro

L’imprenditoria femminile è un’importante risorsa per l’economia e vari studi hanno messo in luce che le donne rappresentano un prezioso potenziale imprenditoriale non ancora pienamente utilizzato. In quest’ottica la sfida più importante consiste nel definire nuovi percorsi per fare impresa, destinati a offrire conoscenze teoriche e pratiche in grado di favorire il coinvolgimento delle donne in opportunità di lavoro autonomo e, nel contempo, incentivando la conciliazione vita-lavoro. Questo il tema al centro di un progetto formativo messo in campo da Agenzia del Lavoro di Trento e Tsm-Trentino School of Management, in collaborazione con la Commissione provinciale per le Pari Opportunità e il Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile.

Il percorso si è aperto oggi pomeriggio con il seminario “Imprese al femminile”, che si è tenuto presso la Camera di Commercio di Trento. “Un’occasione importante – ha ricordato in apertura Riccardo Salomone, presidente di Agenzia del Lavoro – di condivisione e confronto per focalizzare l’attenzione sulla situazione femminile nel mercato del lavoro. Un tema di grande attualità che va affrontato con trasversalità e con progetti strutturati”. Mentre Delio Picciani – amministratore delegato di Tsm – nel ricordare l’impegno della Scuola sulla formazione ha evidenziato che nei piani di sviluppo territoriale a cui Tsm sta lavorando si potrebbero inserire delle specifiche iniziative a sostegno dell’imprenditoria femminile.

In termini di parità di genere in campo imprenditoriale l’Italia è ancora un passo indietro rispetto agli altri Paesi europei: secondo i dati ufficiali di Unioncamere, a fine settembre 2022, le aziende femminili in Italia erano pari al 22,18% del totale, mentre negli altri paesi dell’Unione europea la percentuale media è intorno al 32%. Le imprese femminili, anche in Trentino, sono una quota minoritaria: il 18,5% del totale delle imprese trentine e sono ancora fortemente concentrate nei settori più tradizionali (agricoltura 22,3%, commercio 19,6%, altre attività di servizi 16,3%, attività dei servizi di alloggio e ristorazione 16,1%, servizi alle imprese 14,9%).

“La difficoltà maggiore – ha sottolineato Paola Maria Taufer, presidente della Commissione provinciale per le pari opportunità – è quella di conciliare i tempi di lavoro con i tempi di cura in ambito familiare, quasi sempre a carico delle donne. La presenza sul territorio – ha detto ancora Paola Maria Taufer – di servizi di supporto e strumenti di conciliazione pensati per imprenditrici e lavoratrici autonome è fondamentale per favorire la scelta delle donne di fare impresa, ma è essenziale che questa disponibilità di servizi sia accompagnata da risorse finanziarie, interesse e conoscenza dei temi economici, competenze digitali e propensione all’investimento, tutti temi in cui le donne appaiono in svantaggio rispetto agli uomini”.

Claudia Gasperetti, presidente del Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile, istituito presso la Camera di Commercio di Trento, ha ricordato le finalità dell’attività del Comitato che attraverso la formazione e la ricerca si propone di dare impulso alle strategie di promozione e sostegno all’imprenditoria femminile. “Il ruolo del Comitato – ha detto – è quello di diffondere la cultura imprenditoriale presso le donne, proponendosi come soggetto attivo allo sviluppo locale con l’obiettivo primario di promuovere e sostenere la nascita e il consolidamento delle imprese femminili e di contribuire, in questo modo, all’incremento dell’occupazione, alla crescita economica e all’aumento della competitività del sistema locale”.

Nel corso del seminario sono stati presentati gli esiti di un progetto di ricerca curato dall’Università di Trento sul tema dell’Imprenditoria femminile nell’Euregio. Dalla ricerca emerge come la struttura organizzativa che le imprenditrici danno all’azienda sia connotata da un modello organizzativo più piatto, che anche in letteratura è associato con più frequenza alle imprese guidate da donne, mentre quello gerarchico è più presente nelle imprese che hanno alla guida uomini. Coerentemente, le imprenditrici dichiarano di porre molta attenzione alla creazione di un clima interno favorevole alla relazione e al benessere organizzativo e alla costruzione di competenze sempre aggiornate, sottolineando sotto questo profilo il valore attribuito alla formazione. In riferimento alla relazione tra imprenditorialità femminile e livello di scolarizzazione i risultati della ricerca evidenziano come le imprenditrici della seconda generazione (2010-2019), abbiano conseguito in prevalenza un titolo accademico, differentemente da quelle che guidano l’impresa da più tempo. Dall’analisi emerge anche che i modelli di gestione tendono ad avvalersi dell’apporto delle Associazioni di categoria e delle Camere di Commercio per realizzare processi di innovazione d’impresa. Anche la rete dei Comitati impresa femminile messa in campo da Unioncamere è uno strumento che sostiene le aspiranti imprenditrici e le potenziali startupper anche per favorire la conciliazione dei tempi di vita.

Fra le problematiche che frenano le donne nel loro percorso imprenditoriale è stata evidenziata la difficoltà ad accedere al credito, come ha ricordato Francesca Modena dell’Ufficio Studi di Banca d’Italia. Esistono differenze strutturali fra imprese maschili e imprese femminili e questo influisce sulle relazioni con il sistema finanziario. Le imprese femminili tendono a non richiedere credito e a subire più spesso un rifiuto quando lo chiedono. Inoltre, quando il credito viene concesso, il trasso di interesse è più alto e più spesso vengono richieste garanzie. Durante la crisi finanziaria si è osservata una riduzione del credito più forte per le imprese femminili.

Al riguardo, la Giunta Provinciale, al fine di favorire una maggiore partecipazione delle donne all’interno del tessuto produttivo trentino ha approvato un finanziamento straordinario a Confidi Trentino imprese di 500.000 euro, proprio per sostiene la creazione e lo sviluppo di imprese a partecipazione femminile. Si tratta di un’opportunità alternativa per quelle realtà imprenditoriali che, per assenza di requisiti o per esaurimento di fondi, non accedono ai finanziamenti a tasso zero messi in campo nell’ambito del PNRR. Le domande di finanziamento possono essere presentate entro il 31 dicembre 2023.

Tra gli aiuti a disposizione delle imprese trentine non vanno dimenticati gli incentivi connessi alle agevolazioni per le nuove imprese con procedura valutativa o con procedura automatica gestiti dall’Agenzia provinciale per le attività e gli incentivi economici. Vi è, inoltre, un disegno di legge presentato dalla Giunta provinciale, che unifica varie proposte normative di sostegno all’economia, già approvato in commissione, che si pone l’obiettivo di rafforzare l’imprenditoria giovanile e femminile con aiuti per la costituzione di nuove imprese, anche innovative e aiuti per la costituzione di imprese a partecipazione femminile o giovanile o di soggetti svantaggiati.

Il percorso formativo proseguirà ora con 4 workshop tematici, in programma il 17 e il 24 maggio, che consentiranno di approfondire, grazie all’intervento di esperti e di testimonial, i temi della conciliazione fra vita e lavoro, dei finanziamenti, dell’innovazione, delle reti e della formazione.

Qui per informazioni e iscrizioni:

https://www.tsm.tn.it/attivita/impresa-donna

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