Stati generali della natalità a Roma, Auditorium della Conciliazione

Culle vuote, desertificazione demografica alle porte. Un fenomeno in crescita costante, tra le priorità del governo Meloni, che necessità di una risposta forte, trasversale agli schieramenti. Sulla necessità di soluzioni non ideologiche, di sostegno reale alle famiglie e di una rivoluzione culturale si sono concentrati i principali interventi pomeridiani degli Stati Generali della Natalità, giunti alla terza edizione, in corso a Roma, all’Auditorium della Conciliazione.

“Abbiamo bisogno di una vera rivoluzione culturale, di un cambiamento significativo per quanto riguarda la genitorialità. Siamo di fronte a un mondo diverso da quello dei nostri padri e anche dal nostro, ed è su questo che dobbiamo misurarci, perché non vogliamo tornare indietro, ma andare avanti”, afferma la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella intervenendo alla terza edizione degli Stati Generali della natalità in corso all’Auditorium della Conciliazione a Roma.

“Questo governo ha messo il tema all’ordine del giorno fin dalla denominazione dei ministeri, come dimostra il nome del ministero che ho l’onore di guidare. E della natalità ha fatto una questione centrale e prioritaria nel programma di governo. Con un approccio innovativo, trasversale per materia, strutturale e non episodico. – ha aggiunto Roccella – Non ci si limita infatti agli interventi diretti per la famiglia: il nostro governo ha considerato i figli come un criterio orientativo, e direi fondante, per la sua azione in ogni ambito. Dal fisco agli incentivi alle imprese, dai bonus edilizi agli aiuti contro il caro bollette, dai fringe benefit all’assegno di inclusione che sostituisce il reddito di cittadinanza, i figli sono un parametro dirimente. Questo significa priorità. I fattori che mettono a rischio la natalità riguardano moltissimo le pari opportunità. Noi vogliamo agire attraverso tutti i provvedimenti per sostenere il lavoro femminile, la conciliazione e l’armonizzazione tra vita e lavoro, – ha proseguito Roccella – creare un ambiente di lavoro favorevole alla maternità e alla paternità e ovviamente anche sostenere la famiglia attraverso tutti i provvedimenti, considerando come fondamentale il criterio dei figli. Abbiamo cominciato nella prima legge di bilancio a finanziare i mutui agevolati e stiamo intervenendo sui trasferimenti diretti con l’aumento dell’assegno unico, in maniera sensibile e strutturale, e attraverso il provvedimento che ha sostituito il Reddito di cittadinanza che oggi è molto mirato ad aiutare le famiglie con figli e quindi contrastare la povertà infantile, che è il maggior problema della povertà in Italia. I congedi parentali li abbiamo incrementati fin dalla prima legge di bilancio per padri e madri, – ha concluso Roccella – ma bisogna intervenire sulla cultura della paternità e per questo valorizzare il ruolo delle mamme: i padri sono fondamentali anche soprattutto nell’accompagnare la maternità. Le dimissioni dal lavoro le danno le donne, i congedi li prendono le donne, è lì che dobbiamo agire anche se vogliamo coinvolgere i padri”.

Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, accende i riflettori sul welfare e ribadisce l’impegno di Fratelli d’Italia anche dai banchi dell’opposizione. “Dove c’è più welfare è automatica una crescita delle nascite. Oggi la provincia di Bolzano ha più nascite, lì si interviene in sostegno della genitorialità in maniera precisa”. Poi torna a chiarire le sue dichiarazioni passate sulla crisi demografica, criticate e strumentalizzate dall’opposizione. “Ho usato termini che non sono piaciuti. Credo che sia evidente a tutti che non esiste una razza italiana. Credo che esista un’identità italiana che in questo convegno si tende a tutelare. Stalin l’ha fatta la sostituzione etnica in Unione sovietica, il fascismo ha provato a fare sostituzione etnica in Alto Adige, ma per fortuna non ci è riuscito. Quello di cui noi parliamo è cercare di garantire una prosecuzione della nostra identità culturale della quale io sono orgoglioso. Credo sia utile aiutare le nazioni da cui le popolazioni sono costrette ad emigrare e che l’Europa e l’Occidente devono ripagare del tanto sfruttamento. L’obiettivo è soprattutto  liberare uomini e donne dalla paura di non avere futuro e dalla possibilità solida di non avere figli. Su questo, sottolinea Lollobrigida, “ci siamo confrontati con tutte le forze politiche. Le risorse non bastano per tutto, ma per Fdi questa della natalità è una priorità assoluta, ci sarà la prova dei fatti con il consenso dei cittadini”.

Matteo Salvini guarda preoccupato ai numeri. “Se fra 50 anni saremo 11 milioni in meno non è un successo per nessuno. Dobbiamo aiutare tutti a potersi permettere di avere figli. Nel decreto lavoro – sottolinea il ministro leghista – i premi per chi ha figli abbiamo previsto che siano detassati. Abbiamo fatto una scelta politica, come è una scelta quella fatta in Ungheria di detassare le donne che hanno quattro figli. L’emergenza culle vuote è nazionale, senza colore politico, prevedere una detrazione per ogni figlio, pensavamo a 10mila euro, è una cosa che può mettere d’accordo tutto”.

“È assolutamente innegabile che la vera riforma previdenziale è quella che promuove la natalità. Senza questo tipo di approccio chiaramente il sistema non regge”, dice il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nel suo videomessaggio agli Stati Generali della Natalità. “Non si tratta di fare una politica di incentivo ma togliere i disincentivi alla natalità. I metodi possono essere molteplici. Si è fatto moltissimo sull’assegno unico, io ritengo che l’importante sia discutere e approfondire ma soprattutto metterlo tra le priorità dell’agenda politica”.

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