La città che fa da sfondo alla fiction Tv ‘Vivere non è un gioco da ragazzi’

La fiction Tv RAI “Vivere non è un gioco da ragazzi” racconta la storia di tanti giovani di oggi che, per gioco o per entrare a far parte di un gruppo, hanno a che fare con il triste mondo della droga. E la storia di Lele, diciottenne di umili origini che frequenta un liceo frequentato dai figli dell’élite cittadina, è quella di molti ragazzi odierni.

Per girare la fiction, che vede protagonisti Nicole Grimaud, Stefano Fresi, nei panni dei genitori di Lele (interpretato dall’attore Riccardo De Rinaldis Santorelli) oltre alla presenza di Claudio Bisio, è stata scelta la città più amata dai giovani d’Italia, la città universitaria per eccellenza: Bologna. Ed è tra il centro storico bolognese e la periferia dove vive Lele che è ambientata la fiction.

Bologna, set da fiction

Non è la prima volta che Bologna fa da sfondo a una produzione Tv, grazie al contributo della Emilia-Romagna Film Commission. Tra gli ultimi film girati nel Capoluogo emiliano c’è stato “Diabolik” dei Manetti Bros, che ha visto protagonisti Luca Marinelli, nei panni del celebre protagonista dei fumetti, la bellissima Miriam Leone in quelli di Eva Kant e Valerio Mastandrea che interpreta l’ispettore Ginko. Qui, Bologna è stata trasformata, per esigenze di copione, nella “Clerville” immaginaria creata dalle sorelle fumettiste Angela e Giuliana Giussani nel lontano nel 1962. Chi è pratico di Bologna, non faticherà a riconoscere nelle scene dell’auto di Diabolik, una splendente Jaguar E-Type che sfreccia per la città, via Guglielmo Marconi e via Lame, nei pressi del Parco 11 settembre 2001, non lontano dal ghetto ebraico.

La serie Tv “L’ispettore Coliandro” di Carlo Lucarelli con Giampaolo Morelli nei panni dell’ispettore, giunta ormai all’ottava stagione, è stata interamente girata a Bologna. E poi tantissimi film, da “Romanzo criminale” di Michele Placido, “Centochiodi” di Ermanno Olmi, “Il commissario De Luca” di Antonio Frazzi e una ventina di film di Pupi Avati.

L’Emilia-Romagna al cinema e alla Tv

Dai grandi capolavori di Bernardo Bertolucci alle spensierate commedie di Don Camillo e Peppone: l’Emilia-Romagna raccontata nei film ha un fascino immortale, nei vicoli delle sue città d’arte e nei paesaggi meravigliosi impressi per sempre su pellicola. Sono tantissimi i luoghi che hanno fatto da sfondo alle scene più celebri del cinema italiano.

Città natale di Bertolucci, la splendida Parma è stata location di diversi film del grande regista. È il caso di “Prima della Rivoluzione”, capolavoro del 1964, dove compaiono immagini meravigliose della Cattedrale di Santa Maria Assunta e del Parco Ducale, il più grande giardino pubblico della città. Per gli interni, molte scene sono state girate nel Palazzo dalla Rosa Prati, un bellissimo edificio duecentesco che sorge proprio di fronte al Battistero. Infine, c’è spazio anche per delle riprese presso la Pilotta, un complesso monumentale situato nel centro storico di Parma e oggi sede di diversi musei.

Esattamente 15 anni dopo, Bertolucci ha scelto quest’ultima location per il film “La Luna”, che ha catturato altre splendide scene girate nei pressi del Duomo di Parma. Ma basta allontanarsi di pochi chilometri dalla città per trovare tante meravigliose location divenute celebri, come Roncole Verdi, piccolo borgo che ha fatto da sfondo ad alcune riprese di “Novecento”. Per il film “L’Ultimo Imperatore”, invece, ha scelto le eleganti sale riccamente decorate del Palazzo dei Congressi di Salsomaggiore Terme. Questa rinomata meta turistica è poi diventata set di altre pellicole, come “Arabella” diretto da Mauro Bolognini, o il recente “Il Signore delle Formiche”, di Gianni Amelio.

L’esordio cinematografico di Marco Bellocchio lo ha visto girare scene indimenticabili tra Piacenza e Bobbio. Per il suo primo film “I Pugni in Tasca”, il regista ha scelto il borgo dove è nato e vissuto regalandoci delle inquadrature spettacolari del paesaggio naturale che lo circonda, tra cui il fiume Trebbia e il celebre Ponte del Diavolo, mentre per gli interni ha sfruttato nientemeno che l’abitazione di sua mamma. Negli anni successivi, Bellocchio è tornato più volte a riprendere scorci bellissimi di Bobbio, nei film “Sorelle” e “Sorelle mai”.

Da ultimo, non possiamo dimenticare il piccolo borgo di Brescello: situato nella bassa reggiana, in provincia di Reggio Emilia, ha fatto da sfondo alle avventure cinematografiche di Don Camillo e Peppone, la saga tratta dai racconti di Giovannino Guareschi. Qui è possibile visitare luoghi divenuti ormai dei veri e propri simboli, come la Chiesa di Santa Maria Nascente (in una cappella vi è conservato il crocifisso parlante dei film), il municipio e la casa del Sindaco. Mentre nel Museo Peppone e Don Camillo ci si può tuffare tra mille cimeli provenienti direttamente dal set.

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